Diffida alla casa editrice Rizzoli dal divulgare i contenuti del libro curato da Lirio Abbate che possono ledere sua riservatezza.
Palermo – Lorenza Messina Denaro, la figlia 29enne del boss mafioso Matteo Messina Denaro, arrestato il 16 gennaio 2023 dopo una latitanza trentennale e morto in carcere a settembre dello stesso anno, si oppone alla pubblicazione dei diari del padre contenuti nel libro di Lirio Abbate. E lo fa con un atto giudiziario – come riporta l’Agi – in cui per la prima volta utilizza il suo “nuovo” cognome, quello paterno, che ha acquisito qualche giorno dopo la morte del genitore, diffidando la casa editrice Rizzoli del libro “I diari del boss – Parole segreti e omissioni di Matteo Messina Denaro”, curato dal giornalista Lirio Abbate, dal divulgare atti che possano ledere la sua riservatezza e il rapporto “intimo” padre figlia. L’autore del libro conferma la ricezione dell’atto di diffida ma afferma che tutto è in mano ai suoi legali e a quelli della casa editrice.
Quegli appunti riportati da Abbate e raccontati anche su Repubblica sarebbero stati annotati tra il 2003 e il 2016: tredici anni di memorie e riflessioni su due quaderni illustrati da stampe di van Gogh. Lorenza Messina Denaro, fino a settembre 2023 non aveva mai conosciuto il padre e utilizzava il cognome Alagna, quello della madre. Dopo l’arresto del padre, gli incontri nel carcere di massima sicurezza in cui era detenuto fino al “riconoscimento” e al cambio di cognome. Nel libro – in cui Abbate pubblica gli inediti diari tenuti dal boss e scoperti dal Ros nel covo di Campobello di Mazara – affronta il legame a distanza con la figlia, i rapporti con la famiglia di origine e con il padre, con le amanti, il sesso e gli amici; con la giustizia, l’onore e la religione.
“Nei misteri del lato più intimo e segreto di un uomo che – come si legge nella sinossi – si descrive fondamentalmente solo e in guerra. Un viaggio negli anni della latitanza dello stragista ricercato per trent’anni in tutto il mondo, un documento eccezionale analizzato con la guida e la perizia del grande
giornalista d’inchiesta. Matteo Messina Denaro, l’ultimo padrino corleonese libero che non ha mai parlato, lo fa per la prima volta: “Le persone non restano uguali per tutta la vita, io sono cambiato. Che non significa che sia pentito di qualcosa o che rinneghi il mio passato. Questo non accadra mai”.