Mafia, ridda di polemiche su scarcerazione dei fedelissimi di Messina Denaro

Il Pd chiede a Nordio di riferire in Parlamento. Varchi replica a Cracolici: “Invece di dispensare consigli non richiesti dica cosa sta facendo lui”.

Roma – Fanno discutere e agitano la politica le scarcerazioni di boss mafiosi fedelissimi di Matteo Messina Denaro, diversi al 41 bis, per decorrenza dei termini di custodia. I membri del Partito Democratico in Antimafia Walter Verini, Capogruppo, Debora Serracchiani, Enza Rando, responsabili di Giustizia e Legalità del partito chiedono a Carlo Nordio di riferire immediatamente al Parlamento e alla stessa Commissione Antimafia. “Chiediamo che, invece di impiegare troppa parte del suo tempo nelle polemiche e negli attacchi all’indipendenza della magistratura, – dicono – il Ministro si muova davvero per rafforzare gli Uffici giudiziari più esposti nel contrasto alla criminalità organizzata”. 

Dal Pd sottolineano che le scarcerazioni di boss mafiosi “fedelissimi di Messina Denaro, è inquietante e inaccettabile. Si vanificano anni di indagini e intercettazioni da parte di magistratura inquirente e forze dell’ordine. Si dà un segnale grave a vittime delle mafie e cittadini“. Sulla questione dall’opposta parte politica interviene Carolina Varchi, deputato di Fratelli d’Italia e capogruppo in commissione Giustizia della Camera: “La scarcerazione di diversi boss legati alla mafia, molti dei quali al 41 bis, è un tema ben chiaro al governo Meloni e già all’attenzione del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, i cui eventuali provvedimenti, peraltro, sarebbero coperti da segreto istruttorio”.

Carlo Nordio

Varchi va all’attacco del presidente della commissione Antimafia dell’Assemblea regionale siciliana, Antonello Cracolici, che “nell’esternare in modo confusionario le proprie preoccupazioni sulla lotta a ‘Cosa nostra’, pertanto, sembra non ricordare che la titolarità dei fascicoli processuali è esclusivamente in capo ai magistrati titolari e non certo al ministro”. “Invece di dispensare consigli non richiesti – aggiunge -, racconti piuttosto cosa sta facendo la commissione Antimafia siciliana da lui presieduta su questi fatti, dato che dall’ordine del giorno delle ultime sedute non si rinvengono tracce di particolari approfondimenti sul punto”.

La deputata di Fratelli d’Italia si riferisce a precise dichiarazioni di Cracolici: “La scarcerazione di boss che erano al regime del 41bis e per i quali ci sono voluti anni di indagini è inaccettabile. Ma il ministro della Giustizia esiste? Si pone il problema di quello che sta avvenendo? A quante scarcerazioni in attesa di giudizio dobbiamo assistere ancora? Lo chiedo al ministro, dato che diversi cavilli tecnico-giuridici stanno permettendo fatti che creano inquietudine nell’opinione pubblica e che sono aggravati dal silenzio di tutte le istituzioni. Così la lotta alla mafia diventa inutile e stucchevole, arrivando a essere una forma di propaganda e mera retorica”.

Carolina Varchi

E il Sottosegretario di Stato alla Giustizia, Andrea Delmastro delle Vedove, è intervenuto in seguito alla scarcerazione di Giuseppe Corona, un noto boss mafioso, a causa delle lentezze nei procedimenti giudiziari. Questo episodio segue la liberazione di altri nove boss trapanesi legati a Matteo Messina Denaro, segnalando un problema sistemico nella giustizia italiana. “La scarcerazione di Giuseppe Corona si inserisce in un contesto preoccupante. Nonostante la sua condanna a 15 anni e 2 mesi, la mancanza di tempestività nella deposizione della sentenza ha portato alla sua liberazione”. Delmastro ha evidenziato come questo fenomeno metta in discussione i progressi ottenuti nella lotta contro la mafia e pone interrogativi sulla capacità del sistema giudiziario di gestire situazioni di emergenza.

“Chiederò oggi stesso al Ministro Nordio – aveva detto il sottosegretario – di fare chiarezza su quanto avvenuto per accertare le responsabilità di questo fatto gravissimo. L’impegno contro la mafia deve riguardare tutti. Nessuno può esimersi dall’avvertire la tensione morale dell’impegno antimafia e tutti gli operatori della giustizia devono fare senza indugio il proprio dovere. La scarcerazione del reggente del mandamento di San Lorenzo mette a repentaglio i risultati faticosamente raggiunti dallo Stato nella dura lotta contro la serpe mafiosa. È necessario approfondire cosa sta accadendo per capire come sia potuto succedere e perché episodi del genere non si verifichino mai più”.

Chiara Colosimo

Sulla questione delle scarcerazioni per decorrenza dei termini si è espressa anche la presidente della commissione Antimafia, Chiara Colosimo: “Desta preoccupazione e sgomento – ha detto – la scarcerazione per decorrenza dei termini di diversi mafiosi a Palermo, alcuni dei quali sottoposti al 41bis e legati alla figura di Matteo Messina Denaro. Questa è una decisione che mette a repentaglio il brillante lavoro fatto in questi anni dagli inquirenti e dalle forze dell’ordine nella lotta alla mafia e alla criminalità organizzata. personaggi che hanno seminato paura e distruzione, liberi di tornare in quelle terre dove hanno rubato speranza e futuro. ‘Nessun mafioso è mai libero’; e noi continueremo a contrastare la mafia con tutte le nostre forze”.

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