Vecchie e abbandonate, le scuole italiane crollano sulla testa di alunni e prof

L’Osservatorio sulla sicurezza a scuola 2024 di Cittadinanzattiva ha censito 69 incidenti nell’ultimo anno (record negativo) e 19 feriti.

Roma – Volendo vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, si può concludere che tutto sommato è andata bene, in fondo non c’è scappato il morto, soltanto qualche ferito. E’ l’amara conclusione che si può trarre dall’ultimo drammatico report annuale di Cittadinanzattiva sull’edilizia scolastica italiana, i cui numeri sono talmente crudi da far pensare ad una realtà da paese in via di sviluppo. Infatti, da settembre 2023 ad oggi, si sono verificati ben 69 crolli – di diversa entità – negli edifici scolastici, causando il ferimento di 19 persone e danni strutturali agli ambienti e agli arredi.

La maggior parte di questi episodi, fortunatamente, è avvenuta quando le scuole erano vuote o quasi. L’”Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola 2024” sottolinea che mai prima d’ora si erano registrati numeri così elevati. Solo l’anno precedente, infatti, si contavano 61 episodi e pochi feriti. Tra i casi raccolti dalle cronache locali ci sono vari tipi di incidenti: 13 distacchi di intonaco, 14 crolli di solai o soffitti, 18 controsoffitti crollati, problemi strutturali alle travi (1), tetti e cornicioni danneggiati (3), caduta di finestre e porte (6), oltre a muri di recinzione e alberi abbattuti all’interno o nei pressi degli edifici scolastici (6), perdite d’acqua e guasti agli impianti di illuminazione e riscaldamento (4), solo per citare i principali.

Il 47 per cento degli edifici scolastici è stato costruito prima del 1976

Le cause principali di questi eventi sono legate all’età degli edifici e dei materiali utilizzati nella loro costruzione, alla mancanza o insufficienza di manutenzione, alla riduzione degli investimenti in ispezioni e interventi su solai, controsoffitti e tetti, nonché alla scarsa rapidità nell’affrontare i problemi.

Un’analisi aggiuntiva realizzata da Skuola.net per il rapporto evidenzia che questi incidenti sono distribuiti in maniera omogenea tra Nord e Sud: 28 episodi, corrispondenti al 40,5% del totale, si sono verificati nelle scuole settentrionali, altrettanti nel Mezzogiorno, mentre il Centro ha registrato 13 casi, pari al 19% del totale. Questo dato dimostra come il problema riguardi l’intero Paese, senza differenze significative tra le varie aree geografiche.

Le principali vittime degli incidenti scolastici sono stati soprattutto gli studenti: 9 tra ragazze e ragazzi sono stati coinvolti loro malgrado, insieme a 3 insegnanti, 2 collaboratori scolastici, un’educatrice e 4 operai. La situazione avrebbe potuto essere ancora più grave, se consideriamo che, secondo i più recenti dati di Cittadinanzattiva, il 47% degli edifici scolastici – ossia 18.889 su 40.133 – è stato costruito prima del 1976. Per oltre 7.000 strutture, quasi il 18%, non si conosce nemmeno l’anno di costruzione. Il rapporto è stato elaborato anche grazie a una serie di interviste condotte su 361 insegnanti e dirigenti scolastici di diverse regioni italiane (tranne la Basilicata), con lo scopo di avere una visione diretta delle condizioni degli edifici in cui lavorano. Circa il 64% degli intervistati ha segnalato la presenza di problemi significativi.

Tra le criticità più comuni vi sono infiltrazioni d’acqua (segnalate dal 40,1%), distacchi di intonaco (38,7%) e tracce di umidità (38,2%). Solo la metà degli intervistati (50,8%) ha dichiarato che, dopo aver segnalato i problemi, sono stati effettuati interventi per ripristinare condizioni minime di sicurezza. Un numero elevato di scuole, inoltre, non dispone né del certificato di agibilità (59,16%) né di quello di prevenzione incendi (57,68%), mentre il 41,50% degli edifici non ha superato il collaudo statico.

Ci sono stati piccoli miglioramenti, anche se insufficienti, sugli interventi di adeguamento sismico: poco più del 3% delle scuole ha subito tali lavori, e solo l’11,4% è stato progettato secondo le normative antisismiche. Il nostro sistema scolastico presenta anche gravi carenze nell’accoglienza degli studenti con disabilità: solo il 40% degli edifici è pienamente accessibile a persone con disabilità motorie. La situazione è leggermente migliore al Nord, dove il 44% delle scuole è a norma, mentre nel Sud il dato scende al 36%. Inoltre, solo il 17% delle scuole è dotato di segnali visivi per persone con deficit sensoriali, e i percorsi tattili sono presenti in appena l’1,2% degli edifici analizzati.

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