Consegnò la figlia al boia: la mamma di Saman Abbas a Rebibbia

Condannata all’ergastolo in contumacia, la donna era fuggita in Pakistan. La giovane di Novellara venne uccisa dallo zio perché si era ribellata al matrimonio combinato.

NOVELLARA (Reggio Emilia) – Dal 22 agosto scorso Nazia Shaheen, 51 anni, madre di Saman Abbas, si trova dietro le sbarre delle italiche galere. La donna, fuggita in Pakistan con il marito Shabbar Abbas subito dopo l’omicidio della figlia, è stata per mesi latitante sino a quando le autorità del suo Paese, che conta nel nostro migliaia di immigrati, l’hanno catturata ed estradata in Italia. Stessa cosa avevano fatto diversi mesi prima con il padre della vittima. Shaheen è stata condannata contumace al fine pena mai, in primo grado, e la stessa sorte è toccata al marito, arrestato il 15 novembre 2022 con la collaborazione della polizia federale pakistana e dello Stato del Punjab e poi estradato in Italia il 31 agosto 2023.

Nazia Shaheen e la figlia Saman

Condannato invece a 14 anni di reclusione lo zio Danish Hasnain, ritenuto colpevole dell’assassinio con le attenuanti generiche e la riduzione di un terzo della pena poiché giudicato con il rito abbreviato. Assolti i due cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, oggi uomini liberi. Tutti e cinque i componenti della famiglia si sono sempre dichiarati innocenti. La Procura della Repubblica di Reggio Emilia, diretta da Calogero Gaetano Paci, ha ottenuto l’estradizione a seguito di una lunga ed intensa attività di cooperazione giudiziaria internazionale, svolta con il determinante ausilio del nostro Ministero della Giustizia e dell’Ambasciata italiana ad Islamabad.

Nazia Shaheen è poi arrivata a Fiumicino con un volo di linea e scortata da funzionari italiani del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale, coordinati dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia. Subito dopo la donna è stata presa in consegna dalla polizia giudiziaria della Polaria dell’aeroporto romano per espletare le formalità di rito. Un’ora più tardi la polizia penitenziaria traduceva la donna presso il carcere femminile di Rebibbia, dove si trova tuttora, a disposizione dell’autorità giudiziaria in attesa di essere trasferita in un carcere emiliano.

Nazia al suo arrivo a Fiumicino

Al momento Nazia è rimasta in silenzio ma gli inquirenti sperano che la donna possa chiarire i terribili momenti che hanno anticipato la morte della figlia da lei consegnata ai parenti aguzzini. Il 28 aprile 2021 Saman avrebbe spiegato al fidanzato Saqib Ayub il proprio piano di fuga: “Di notte non c’è nessun treno perché è un paese molto piccolo – diceva la studentessa al suo ragazzo – Uscirò da qui di notte, io posso scappare tranquillamente ma non di giorno, solo di notte”.

Madre e figlia si abbracciano e si baciano pochi giorni prima della tragedia

Il giorno seguente la ragazza avrebbe scritto ancora a Saqib dicendogli di essere riuscita a rassicurare i genitori, convincendoli che la loro relazione era finita. Shabbar e Nazia avevano predisposto le nozze forzate con un cugino di Saman in Pakistan, un matrimonio combinato a cui la giovane si sarebbe opposta, innamorandosi successivamente di Saqib, non gradito alla famiglia di lei perché di casta più bassa. Nei messaggi vocali di quel 30 aprile lui sembra preoccupato, mentre lei pare euforica: aveva appena scoperto che i genitori sarebbero partiti il giorno dopo per il Pakistan. In serata Shabbar avrebbe chiamato per tre volte Danish Hasnain e proprio in quel momento i due uomini, con il supporto di Nazia, avrebbero stabilito l’omicidio della diciottenne: ”Ho parlato con Saman ha detto il padre al processo – Le ho chiesto di non andare via, di non andare da Saqib. Ho preso i piedi di Saman. Piangevo”.

Saman corre a passo spedito verso la morte accompagnata dai genitori

Il “famoso” bacio dei due giovani a Bologna pubblicato su Tik-Tok rappresentava la classica goccia che faceva traboccare il vaso: Saman doveva morire. E cosi è stato. Gli ultimi minuti di vita della ragazza sono stati registrati da una telecamera che, nella notte, riprendeva Nazia che accompagnava a morte la figlia. Un’immagine tanto diversa da quelle che ritraggono le due congiunte mentre si abbracciano e baciano qualche giorno prima. In aperta campagna c’è Hasnain che ammazza la poveretta all’improvviso e senza darle possibilità di scampo. Poi il macabro rituale: lo scavo della buca dietro il casolare abbandonato dove la salma di Saman Abbas verrà ritrovata il 18 novembre 2022 grazie alle indicazioni dello zio assassino.

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