Uccise Michelle Causo e gettò il corpo in un carrello: condannato a vent’anni

Delitto di Primavalle, il Tribunale dei Minori ha accolto le richieste dell’accusa. La madre della vittima: “Vent’anni se li merita tutti”.

Roma – E’ stato condannato a vent’anni di reclusione O.D.S, il ragazzo nato a Roma da genitori originari dello Sri Lanka che nel pomeriggio di mercoledì 28 giugno di un anno fa uccise con sei coltellate la coetanea Michelle Causo. Teatro della tragedia, l’appartamento del giovane al civico 25 di via Giuseppe Benedetto Dusmet, nel quartiere di Primavalle.

Dopo l’omicidio il giovane cercò di disfarsi del corpo di Michelle gettandolo tra i rifiuti. Prima lo rinchiuse dentro un sacco nero, quindi tentò di trasportarlo nella zona dei cassonetti. Non riuscendovi, lo abbandonò all’interno di un carrello da supermercato. Durante il tragitto alcuni vicini lo videro passare e notarono dei vestiti che spuntavano dal sacco. Insospettiti, avvertirono la polizia che nel giro di qualche ora risalì all’omicida.

Accogliendo le richieste dell’accusa, oggi il Tribunale dei Minori lo ha condannato a vent’anni di reclusione per i reati di omicidio aggravato dalla premeditazione, occultamento e vilipendio di cadavere, riconoscendo all’imputato lo sconto di un terzo della pena in ragione del rito abbreviato. Il giovane si trovava già in carcere. Dal quello minorile di Casal del Marmo, nel quadrante di Roma nord ovest, era stato trasferito in un istituto del nord Italia, poiché a rischio pestaggi in quello romano.

Delitto di Primavalle: Michelle Causo uccisa a coltellate il 28 giugno di un anno fa

Reo confesso, il minorenne durante i diversi interrogatori sostenuti si è più volte contraddetto sul movente che lo indusse ad uccidere. Inizialmente parlò di un debito non onorato dalla vittima – questione di poche decine di euro – poi di essere stato minacciato con una pistola da Michelle – la pistola effettivamente venne ritrovata nell’appartamento ma senza le impronte digitali della vittima – infine di aver reagito ad un pesante insulto. Un valzer di dichiarazioni nel vano intento di evitare la premeditazione.

“Con questa sentenza riusciamo un pochino a dare giustizia a Michelle. È la prima volta che un minore prende 20 anni, ma se li merita tutti”. E’ quanto afferma la madre di Michelle Causo, assistita dal legale Antonio Nebuloso, dopo la sentenza. “Adesso andiamo avanti, ho un altro figlio e mi dovrò dedicare completamente a lui”, ha concluso.

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