Tasse e pignoramenti rinviati alla fine del mese. Il fisco batte di cassa mentre gli italiani sono ridotti sul lastrico in un Paese dove la politica pensa agli interessi personali nel più drammatico dei momenti dal dopoguerra ad oggi.
Roma – E’ stato emanato dal governo il D.L. n. 7/2021, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 24 del 30 gennaio 2021, il quale ha differito al 28 febbraio 2021 il termine di sospensione dell’attività di riscossione, precedentemente fissato al 31 gennaio 2021 dal D.L. n. 3/2021.
Il provvedimento, riguardante la “Proroga di termini in materia di accertamento, riscossione, adempimenti e versamenti tributari, nonché di modalità di esecuzione delle pene in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”, ha stabilito il differimento al 28 febbraio 2021 del termine di sospensione del versamento di tutte le entrate tributarie e non tributarie derivanti da cartelle di pagamento, avvisi di addebito e avvisi di accertamento affidati all’Agente della riscossione.
Sono sospesi pertanto i pagamenti in scadenza dall’8 marzo 2020, per i soggetti con residenza, sede legale o sede operativa nei comuni della “zona rossa” al 28 febbraio 2021 che dovranno, comunque, essere effettuati entro il mese successivo alla scadenza del periodo di sospensione, dunque entro il 31 marzo 2021.
Disposta anche la sospensione fino al 28 febbraio 2021 della notifica di nuove cartelle, degli altri atti di riscossione nonché degli obblighi derivanti dai pignoramenti presso terzi, effettuati prima della data di entrata in vigore del decreto “Rilancio”, dal 19 maggio 2020 fino al 31 dicembre 2020, cioè dall’entrata in vigore del Dl n. 3/2021 e fino al 28 febbraio, su stipendi, salari, altre indennità relative al rapporto di lavoro o impiego, nonché a titolo di pensioni e trattamenti assimilati.
In sostanza fino al 28 febbraio 2021, le somme oggetto di pignoramento non devono essere sottoposte ad alcun vincolo di indisponibilità ed il soggetto terzo pignorato deve renderle fruibili al debitore. Ciò anche in presenza di assegnazione già disposta dal giudice dell’esecuzione.
Cessati gli effetti della sospensione, e quindi a decorrere dal 1° marzo 2021, invece riprenderanno ad operare gli obblighi imposti al soggetto terzo debitore e quindi la necessità di rendere indisponibili le somme oggetto di pignoramento e di versamento all’Agente della riscossione, fino alla concorrenza del debito.
Anche per i pagamenti delle pubbliche amministrazioni superiori a 5mila euro è stata concessa la sospensione dall’8 marzo 2020 al 28 febbraio 2021. Si tratta delle verifiche di inadempienza che le PP.AA. e le società, a prevalente partecipazione pubblica, devono effettuare, ai sensi dell’articolo 48-bis del Dpr n. 602/1973, prima di disporre pagamenti – a qualunque titolo – di importo superiore a 5mila euro.
La sospensione è decorsa dal 21 febbraio 2020 per i soli contribuenti che, alla medesima data, avevano la residenza, la sede legale o la sede operativa nei comuni della cosiddetta “zona rossa” (allegato 1 del Dpcm 1° marzo 2020). Dunque le verifiche già effettuate sono prive di qualunque effetto se, alla data di entrata in vigore del decreto legge n. 34/2020, quindi dal 19/5/2020, che ha introdotto tale previsione normativa, l’agente della riscossione non aveva notificato il pignoramento ai sensi dell’articolo 72-bis del Dpr n. 602/1973.
Per le somme oggetto di tali verifiche, le pubbliche amministrazioni e le società a prevalente partecipazione pubblica, hanno potuto quindi procedere al pagamento in favore del beneficiario. Al via da febbraio anche l’attivazione progressiva del Sistema Integrato del Territorio (SIT), cioè la nuova piattaforma digitale dell’Agenzia delle Entrate nella quale saranno conservati gli atti e gli elaborati catastali.
Si tratta di un’evoluzione dell’attuale sistema cartografico catastale, una sorta di nuovo catalogo nazionale degli immobili in grado di incrociare diverse informazioni rendendole i sovrapponibili. Nel SIT confluiranno progressivamente, nei prossimi mesi, le informazioni di tutto il Paese, ad eccezione delle Province Autonome di Trento e di Bolzano.
In definitiva un patrimonio informativo molto vasto, basti pensare che l’Agenzia gestisce informazioni riguardanti oltre 74 milioni di immobili urbani e 60 milioni di immobili rurali (terreni).
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