BRESCIA – IL LOTTO IN TV: AFFARI D’ORO PER LA ‘NDRANGHETA E IMPRENDITORI COLLUSI

Non c'è attività commerciale in cui la criminalità organizzata non metta mani. Stavolta è toccata alle dirette tv che promettono grandi vincite al Lotto. Nei guai un imprenditore già noto alle forze dell'ordine.

BresciaIl gioco del Lotto e altre tipologie di scommesse sono da sempre contigue alle organizzazioni criminali. Basti vedere chi frequenta le sale Bingo e altre strutture “ludiche”, sorte come funghi negli ultimi anni, per rendersene conto. Tutto ciò che è gioco d’azzardo, anche legalizzato, non può non avere contatti con le mafie. Stavolta ecco che fine hanno fatto i proventi ricavati dal gioco del Lotto in tv.

Decine le trasmissioni, prevalentemente su reti private, che vendono improbabili numeri miracolosi da cui ricavare vincite milionarie a fronte di esborsi in denaro da parte degli appassionati del gioco. Spesso si tratta di gente malata che compra “pacchetti” di combinazioni che promettono vincite milionarie che poi si rivelano autentiche truffe.

Davanti alle telecamere si mostrano ex maghi, fattucchieri e personaggi ambigui che da provetti teleimbonitori distribuiscono, a pagamento, aria fritta ai numerosissimi spettatori che sperano di risolvere tutti i loro problemi con un’improbabile vincita al Lotto o al Superenalotto.

Un mercato dai proventi sostenuti che è finito nella rete dei carabinieri di Brescia che hanno scoperto un sistema di riciclaggio di denaro che si basava anche su questa tipologia di trasmissioni televisive. I militari hanno arrestato 21 persone ed eseguito sequestri di beni per il valore di 25 milioni di euro.

Tutti gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, impiego di denaro beni o utilità di provenienza illecita, autoriciclaggio, dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, con l’aggravante, solo per alcuni di loro, di aver agevolato le attività delle associazioni mafiose.

L’operazione “Scarface“, eseguita dai carabinieri e coordinata dal Pm Ambrogio Cassiani, iniziata nell’agosto del 2017 con attività d’intercettazione ambientale, telefonica e analisi dei relativi tabulati, è proseguita con perquisizioni e pedinamenti sino all’identificazione del presunto capo, tale Francesco Mura, 41 anni, imprenditore pregiudicato, residente a Erbusco, in provincia di Brescia, che utilizzava le proprie imprese televisive operanti in ambito locale e nazionale attraverso trasmissioni per le previsioni delle estrazioni del lotto. L’uomo avrebbe avuto come “socio” occulto tale Giuseppe Pangallo, esponente della ‘ndrangheta locale.

Soldi nascosti dappertutto

Mura sarebbe stato il collettore di ingenti risorse economiche, frutto anche di attività illecite, che provvedeva a riciclare attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti che confluivano poi in attività commerciali legali. Tale sistema, garantendo l‘evasione fiscale e la disponibilità di somme contanti prive di tassazione, avrebbe favorito oltre che lo stesso imprenditore anche esponenti di spicco della ‘ndrina Barbaro-Papalia di Buccinasco, storico clan calabrese in provincia di Milano.

L’imprenditore disponeva di numerose persone che venivano coordinate dallo stesso Mura per generare e accantonare denaro contante, difficilmente tracciabile, ricavato principalmente da una serie d’illeciti di natura fiscale, quali la contabilizzazione di spese per servizi inesistenti e benefici illegali di dichiarazioni fraudolente:

Sequestrati beni per 25 milioni di euro

“…L’operazione Scarface dei carabinieri ci dimostra che le organizzazioni mafiose, in questo caso i gruppi vicini alla ‘ndrangheta trovano i modi più disparati per riciclare denaro sporco – dice Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Antonino Caponnettola creatività criminale è impressionante ma per fortuna in alcuni casi non paga. Bisogna però continuare a trattare la materia perché oggi se ne parla ancora troppo poco e questo è grave“.

 

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