La nuova teoria del dottor Lemme rischia di diventare una realtà. Un ritorno alla normalità biologica e culturale sarebbe auspicabile ma sin quando ci sarà chi inventa i banchi con le rotelle sarà difficile…
Vi svelo il progetto dietro le decisioni assurde di Lucia Azzolina, la nostra ministra dell’Istruzione. L’Azzolina non è un’incapace, è molto di più: è pericolosa. Inserire i banchi con le rotelle nella scuola italiana è stata una scelta demenziale se la regola igienica base per combattere il virus è quella di mantenere la distanza interpersonale di un metro gli uni dagli altri.
I banchi, a rigor di logica, dovrebbero essere fissati sul pavimento per evitare che gli alunni si avvicinino. E cosa fa la ministra-testa-di-donna? Compra i banchi con le rotelle! Secondo voi è saggio? Agli alunni non è parso vero di potersi divertire giocando alle autoscontro o alle corse di Formula 1 usando come piste i corridoi scolastici! Mi sono chiesto: perché nessuno indaga su che cosa possa esserci dietro questa scelta demenziale e scellerata? Io ho indagato. La risposta sta nel progetto dissimulato di introdurre e attuare anche in Italia la Didattica 2.0 che include l’educazione gender nelle scuole.
I banchi con le rotelle servirebbero per passare dalla lezione frontale alle disposizioni a cerchio, o gruppi di 4, per unire in comunità superando le differenze. Nell’educazione gender è implicito l’obbiettivo di distruggere culturalmente la differenza tra maschio e femmina e il concetto della famiglia cristiana (composta da una madre, un padre e figli, questi ultimi messi al modo dall’amore dei due genitori) e sostituirlo con quello della famiglia composta da due maschi o due femmine che adottano un bambino, come un cucciolo, magari di razza selezionata, per poi allevarlo e crescerlo inculcando nella sua mente il pensiero che una famiglia composta da due gay o da due lesbiche è la cosa più normale del mondo.
Il bambino prima o poi chiederà di chi è figlio. Si domanderà il perché la vera madre e il vero padre lo abbiano “ceduto“. Che fine farà il genere umano? Come tutti sapete stanno sviluppando l’intelligenza artificiale. Noi umani siamo muniti di intelligenza biologica. Esistono già dei robot con intelligenza artificiale e si sta progettando l’essere umanoide definito transumano.
Il transumanesimo è una cultura che mira all’estinzione dell’essere umano con intelligenza biologica a favore dei transumani con intelligenza artificiale. Nei transumani non esiste il sentimento dell’amore o il sesso finalizzato alla procreazione. Le famiglie dei transumani sono pensate come asessuate. Genitore 01 e Genitore 02 non hanno come bisogni primari il cibo e l’acqua per vivere, usano solo l’energia solare e non inquinano il pianeta. Non fanno la pupù o la pipì. Non macellano animali per nutrirsi. Rispettano e ‘vivono’ in perfetta armonia con la natura, in una cultura green, la nuova formazione intellettuale che stanno divulgando adesso per salvare il pianeta.
Per salvare la Terra il programma prevede, appunto, la sostituzione dell’uomo col cervello composto da neuroni con il transumano col cervello assemblato da elementi elettronici e computerizzati. Prima o poi il transumano sarà in grado di autocostruirsi, di replicarsi da solo senza l’aiuto dell’uomo. A quel punto l’uomo biologico sarà talmente inutile e dannoso per il pianeta Terra che verrà spazzato via. Come già potete notare l’essere umano moderno non fa altro che mangiare, defecare e distruggere il pianeta.
Questo progetto è satanico. Starete pensando che sto delirando, ma è la nuda e cruda realtà! Il disegno si alimenta inculcando nella mente umana munita di cervello pensante la sensazione della Paura per bloccare il Salto Quantico. La Paura blocca l’evoluzione. L’intelligenza artificiale, non provando paura, potrà evolversi a dismisura. Per evitare l’estinzione dell’essere umano biologico si deve cancellare dalla propria mente la Paura! La paura rende schiavi, è sotto gli occhi di tutti, è quello che sta avvenendo. Per evitare di essere sottomessi e schiavizzati, prendetene atto e ribellatevi. Parola d’ordine: disobbedienza civile!
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