In tutta Europa dilaga il dissenso contro la dittatura di Aleksandr Lukashenko che reprime con la violenza chiunque "osi" osteggiare il regime. Polizia ed esercito contro di dimostranti a Minsk.
Milano – Da 24 anni la Bielorussia è rimasta inerme sotto il giogo di Aleksandr Lukashenko, “l’ultimo dittatore d’Europa” come lo aveva definito Condoleezza Rice. Un uomo politico che ritiene di essere ancora subalterno al regime sovietico e che vede Adolf Hitler ancora seduto nella stanza dei bottoni del Terzo Reich. Insomma un “ottuso” che adesso freme per la sua stessa incolumità. Dal febbraio scorso, infatti, la popolazione ha preso coscienza di sé ed è scesa in piazza per protestare contro la costruzione di un centro business a Kurapaty dove sono sepolte le vittime di Stalin e contro la “legge anti-parassiti” che obbligava chi lavora meno di sei mesi l’anno a versare allo Stato 20 mensilità al minimo sindacale. Subito dopo è iniziata la repressione del regime che continua con violenze inaudite da parte di polizia e militari fedelissimi di un governo che ha i giorni contati. Anche a Milano i Bielorussi hanno posto in essere diverse iniziative di protesta che son o culminate con quella di ieri in piazza Dei Mercanti, a due pass da Duomo, al grido di “Lukashenko assassino“. Più in basso il video.