BOLOGNA – I GENI DELL’UOMO SONO COME QUELLI DEL POLLO. ORGOGLIO FERITO DEGLI UMANI

L'essere umano una volta acclarata la sua somiglianza genetica con il pennuto è insorto ma la scienza non lascia adito a dubbi. Siamo quasi identici, specie nel cervello. Quando si accenna a quello di gallina.

Bologna – Sembra una notizia della serie “strano ma vero” della settimana enigmistica. Ed invece è proprio vera: siamo polli, lo ha certificato la scienza. Che l’essere umano sia fondamentalmente un pollo, lo si sapeva da tempo. Ce lo siamo sempre detto tra di noi, con gli amici, al bar, al lavoro. Nonostante i patetici tentativi di mascherare questa condizione naturale, la…Pollitudine si è mimetizzata indossando una larga varietà di abiti: quelli della prosopopea, dell’orgoglio ferito, dell’invidia, della perfidia, della cattiveria gratuita e della sicumera spicciola.

                               Il genoma è identico al pennuto al 75%…

Ora bisogna stare molto attenti nell’addentare un succulento pollo alla cacciatora: essendo il 75% dei geni simili a quelli dell’uomo, si corre il rischio di essere denunciati per cannibalismo! Scherzi a parte, la scoperta è stata possibile grazie al completamento della mappa del genoma del classico animale da cortile. E’ la prima volta che viene fatto il sequenziamento del genoma di un uccello. Il risultato della ricerca è stato pubblicato sulla rivista Nature. Il Consorzio Internazionale per il sequenziamento del genoma del pollo ha ottenuto la sequenza di circa un miliardo di paia di basi nel genoma del gallo rosso della giungla, il Gallus gallus, considerato il più lontano parente del pollo domestico. Poi è stato mappato anche il genoma del pennuto. Così è stato possibile confrontarlo con altri genomi, anche con quello umano.

Senza voler sminuire l’importanza scientifica di questa scoperta, è l’aspetto culturale e antropologico che merita più di una riflessione. Ovvero se i nostri geni sono simili a quelli di un pollo, è meglio abbassare i toni e non darsi tante arie, perché si corre il rischio di fare la figura del…Pollo. Questa ulteriore dimostrazione della nostra origine animale dovrebbe insegnarci, con maggiore consapevolezza, che cosa siamo e quale debba essere il nostro posto sulla terra e quale minima entità rappresentiamo nei confronti di tutti gli elementi dell’universo.

L’uomo pollo.

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Eh sì, ci voleva proprio questa bella lezione ai pedissequi seguaci del positivismo scientifico, che ogni tanto riemergono qua e là.  Quelli che hanno l’abitudine di salire in cattedra per dare lezioni a destra ed a manca, convinti che le loro ferree leggi diano solo certezze, quelle scaturite dall’intelligenza dell’uomo. Manifestando un forte pregiudizio antropocentrico, che tanti danni ha causato soprattutto all’ambiente. Mentre è talmente chiaro che l’animale uomo è solo una parte tra tante e tra altre (specie animali, fiori, piante, mari, monti e cieli) e che ognuna ha bisogno dell’altra in un continuo scambio di reciprocità. Un rapporto che non può che essere tra eguali, perché niente e nessuno può avere la pretesa di sentirsi superiore ad una parte, altra da sé!

L’essere umano e il pollo sono geneticamente quasi cugini?

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Per lo scientismo ad oltranza è stato come essere stato colpito dalla dura legge del contrappasso o come aver vissuto una sorta di nemesi, scientifica questa volta, non storica. La loro tanto amata Scienza, venerata in maniera così totalizzante, da assurgere a Nuova Religione, ha stabilito che anche il più valente scienziato ha il 75% del suo genoma uguale ad un…Pollo. Per molti, grande è stata la delusione, tanto che non si sono ancora ripresi dalla terribile (per loro) scoperta!                           

 

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