Ancora troppi gli interrogativi dietro la morte atroce dei due congiunti. Gli avvocati della famiglia Mondello si pongono molte domande, alcune delle quali, qualora ottenessero risposte, non aggiungerebbero alcun tassello alla vicenda che potrebbe nascondere altre verità.
Caronia – Viviana Parisi non ha mai tentato il suicidio. I legali di Daniele Mondello, Pietro Venuti e Claudio Mondello, smentiscono categoricamente le notizie trapelate in queste ultime ore che rivelano del ricovero in ospedale della deejay di Torino per tentato suicidio. I legali hanno invece spiegato che Viviana è davvero stata ricoverata il 28 giugno scorso perché aveva preso una dose maggiore di pillole ed aveva paura che potessero farle male. “…Viviana non voleva uccidersi – sottolineano gli avvocati – altrimenti non avrebbe esternato le sue preoccupazioni ai familiari che a quel punto hanno deciso di farla visitare dai medici dell’ospedale…”.
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C’è poi un altro punto poco chiaro del giallo di Caronia su cui i legali di Daniele sembrano propendere per una pista diversa rispetto a quella seguita dagli inquirenti. Venuti e Mondello sono convinti che Viviana e Gioele abbiano trovato la morte in due posti diversi e in momenti differenti. I due professionisti pensano che la 43enne abbia potuto perdere il figlio nella fitta boscaglia e così, per cercare di ritrovarlo, si sarebbe arrampicata sul traliccio dell’alta tensione per avere una maggiore visione della zona. Una volta sopra il traliccio la donna avrebbe perduto l’equilibrio e sarebbe caduta nel vuoto perdendo poi la vita per il gravissimo impatto al suolo.
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Intanto è slittato al prossimo 25 agosto il sopralluogo degli uomini della “Scientifica” nelle zone dove sono stati ritrovati i resti di mamma e figlio, rivenuti a circa 500 metri di distanza l’uno dall’altro, che inizialmente era stato disposto per ieri mattina.
A mettere benzina sul fuoco è sempre Claudio Mondello, cugino e legale di Daniele che, ancora sui social, esprime i altri dubbi sulla vicenda:
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“…E’ credibile l’ipotesi di un omicidio suicidio? No. Preliminarmente – scrive il legale – Viviana non doveva trovarsi lì. Viviana muore nelle campagne di Caronia per via di un fato sopravvenuto: un sinistro stradale. Pertanto, a meno che non si voglia sostenere che avesse, da casa, pianificato un incidente stradale al km 117 della A20 (?!?) tale ipotesi non supera il vaglio della logica comune. Ulteriormente: Viviana si immette nel paese di S.Agata di Militello al fine di fare rifornimento e proseguire oltre per la meta prefissata (assai probabilmente la piramide della luce) e non, quindi, per porre fine alla propria esistenza ma, di converso, per proteggere se’ e la propria famiglia dall’insidia che la tormentava (i rischi connessi al COVID-19)…”.
A questo punto l’avvocato Claudio Mondello lancia una serie di interrogativi, in qualche caso contraddittori rispetto a quelli espressi giorni addietro e alcuni da rivolgere ad altri enti, non certo agli investigatori o alle Forze dell’Ordine che hanno partecipato attivamente alle ricerche:
1) E’ normale che 100 km di autostrade siano sprovviste di video-sorveglianza funzionante?
2) E’ normale che esistano varchi in autostrada (da cui accedere alle zone limitrofe)?
3) E’ normale che, a margine di un sinistro stradale, nessuno sia in grado di porre in essere condotte idonee ad impedire i fatti di cui ci stiamo occupando?
4) Dopo quanto tempo, non dalla notifica ma dall’evento occorso, giunge in autostrada la polizia stradale? Quali interventi opera? Quando? Chi allerta? Quando?
5) Quali ricerche intervengono sul luogo del fatto nella immediatezza dei fatti? Quando?
6) Due cadaveri in decomposizione e nessuno ne percepisce il miasma? E’ credibile? Quali accertamenti sono intervenuti sugli abituali frequentatori/abitanti del “locus commissi delicti”?
7) I cadaveri sono rivenuti, l’uno dall’altra, a 600 metri in linea d’aria e 1.200 metri in accordo alle vie di congiunzione tra i suddetti. Perché?
8) Si è operata una verifica satellitare al fine di verificarne il posizionamento nei giorni antecedenti il rinvenimento?
Sono tante le domande, alcune delle quali, a parere nostro, non darebbero alcun contributo al caso giudiziario ma è pur vero che diversi misteri rimangono tali e con troppi elementi che ancora non tornano. La sensazione è che il giallo di Caronia possa nascondere verità inquietanti.
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