La nave quarantena migliorerà di certo la situazione ma non rappresenta la soluzione. La Sicilia deve essere alleggerita dal carico di migranti e contagiati. Sulla questione deve intervenire l'Unione Europea e L'Onu. Non si tratta più di cifre irrisorie ma di un vero e proprio esodo di massa che dura da anni.
Palermo – Salvo impedimenti dell’ultimo minuto nelle prossime ore la nave GNV Azzurra, della Compagnia Grandi Navi Veloci, rimarrà ancorata a largo di Lampedusa. Potrà ospitare mille persone, di questi 700 saranno migranti, la restante parte sarà composta da operatori e forze dell’ordine. Con l’annuncio della nave che si è aggiudicata la gara dal Viminale comunicano anche l’invio di 400 militari in Sicilia e una nuova gara per trovare una “nave quarantena” da sistemare davanti la costa calabrese. Riuscirà in questo modo il Viminale a tranquillizzare gli animi dei sindaci? Di sicuro la GNV Azzurra darà risposte concrete nell’immediato togliendo dall’imbarazzo in primis il Governo che, nel tentativo di alleggerire il carico-migranti di Lampedusa, ormai in allarme rosso, ha messo in atto manovre paradossali e, per dirla tutta, anche tragicomiche. Una per tutte: nella giornata di oggi al porto di Pozzallo, nel ragusano, si è registrato uno sbarco pilotato di 90 migranti. Una volta effettuati i controlli sanitari gli extracomunitari sono stati trasferiti sui pullman alla volta di Porto Empedocle. Approdati a Lampedusa sono stati portati a Bari ma gli amministratori pugliesi hanno detto no dunque i migranti hanno dovuto fare marcia indietro per tornare in Sicilia. Un giro incredibile per finire sempre ad Agrigento. Ma che cos’è un gioco?
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“Una follia”, piuttosto. Così l’ha definita l’assessore alla Salute della regione siciliana Ruggero Razza che nella giornata di oggi ha effettuato un vero e proprio blitz al porto di Pozzallo e all’Hot-Spot. “…Quando il presidente Musumeci ha denunciato la mancanza di un piano – ha affermato Razza – eravamo stati presi per pazzi…”. Che un piano non ci sia lo raccontano i fatti e, a rimetterci, sono gli stessi migranti sballottati da un posto all’altro senza una meta. Mercoledì a Pozzallo, ad esempio, 120 profughi hanno dovuto trascorrere la notte in banchina perché non c’erano pullman disponibili per trasportarli nel centro di destinazione. Molte volte capita che vengono bloccati per ore ed ore dentro i pullman perché i prefetti delle città a cui sono destinati non danno il via libera atteso che gli amministratori locali non li vogliono.
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Un altro paradosso viene sottolineato dal sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, che non si capacita del fatto che, solo nella settimana appena trascorsa, l’Asp di Ragusa abbia effettuato 500 tamponi sui migranti arrivati da Lampedusa. Perché non farli nel primo porto di approdo? Non sarebbe più sicuro per tutti? Con la GNV Azzurra in rada al largo di Lampedusa tutto questo non dovrebbe più accadere. Ne siamo proprio certi?
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