METALDETECTOR: LA PROFONDITA’ SI RAGGIUNGE CONOSCENDO IL MEZZO. IL MANUALE, QUESTO SCONOSCIUTO?

Troppo spesso il manuale si lascia da parte per la fretta di entrare in azione. Invece soltanto rileggendo mille volte le spiegazioni potremo fare del nostro metal un autentico strumento di ricerca.

Ciao a tutti amici e ben trovati.

Quest’oggi parleremo in questo articolo delle profondità di rilevazione dei metal detector e delle incognite che possiamo trovare sui terreni. C’è capitato tante volte sui vari forum dedicati, sui vari gruppi Facebook, magari anche dagli stessi rivenditori, di sentir parlare di profondità raggiungibili con il metal detector, estreme o impossibili …Bene oggi sfateremo alcuni miti cercando di spiegarvi i trucchi e i metodi per poter raggiungere le massime prestazioni in base all’apparecchio che possedete.

Lo studio sulla profondità

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Iniziamo subito con lo spiegarvi il fattore terreno:

I terreni sui quali ci troviamo a spazzolare hanno diversi tipi di mineralizzazione, questo fattore incide veramente tanto sulle profondità di rilevazione di alcuni metal, in particolar modo di quelli VLF.

Alcuni metal detector specie quelli un po’ più professionali possiedono un grafico in grado di farvi capire il livello di mineralizzazione del terreno, possiedono anche un sistema detto Ground balance che serve proprio ad eliminare la fase del terreno per poter sentire meglio gli oggetti in esso seppelliti. Nel caso del Nokta Anfibio multi, questo grafico viene riportato a forma di mezzaluna, con quattro segmenti, più questi ultimi sono accesi e più il terreno risulterà mineralizzato impedendo alle onde emanate dalla piastra di penetrarlo.

Nokta anfibio multi
Nokta anfibio multi

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Oltre alla mineralizzazione ,possiamo distinguere in tre tipi la fase:

Salino: un terreno di solito costiero o molto bagnato con un ground basso su una scala da 0 a 90 questo terreno copre la fetta da 0 a 40.

Neutro: uno dei terreni migliori per la ricerca e più promettente a spingere sulla sensibilità del metal con maggiori probabilità di arrivare più in profondità. Di solito il Ground sulla scala da 0 a 90 copre la fetta da 40 a 65/70

Ferroso: uno dei terreni più ostici dove fare ricerca in quanto con una mineralizzazione alta, nel caso dell’anfibio tre tacche sul grafico a torta, e un Ground che va da 70 a 90 , rende difficilissima la penetrazione delle onde e il riconoscimento dell’oggetto sepolto anche se pochi centimetri sotto terra.

Da qui sommando il grafico della mineralizzazione più la fase si potrà capire su che tipo di terreno stiamo facendo le nostre ricerche e di conseguenza quale sarà il metodo migliore o la frequenza più performante. Prendiamo come esempio un terreno neutro privo di mineralizzazione con un Ground che va da 40 a 60, in questo tipo di terreno qualsiasi metal detector potrà raggiungere le sue massime prestazioni , che NON potranno mai superare il livello raggiunto con prove in aria.

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Un altro fattore da considerare è la frequenza di lavoro del metal detector. Anche qui ci sono idee molto contrastanti ma quel che è sicuro è il fatto che, più una frequenza è bassa e meglio lavora sui terreni mineralizzati permettendo al metal-detector di avere un po’ più di spunto in profondità.

Dall’altro canto però con una frequenza bassa il metal risulterà meno sensibile agli oggetti un po’ più piccoli come monete messe di taglio, quindi come potete ben capire bisogna sempre trovare il giusto compromesso per poter avere il massimo delle performance sui vari tipi di terreni….

Per oggi il nostro tempo insieme termina qui ,vi aspettiamo la prossima settimana con altre nuove informazioni utili…

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