Il gruppo di rapinatori era composto da italiani gravitanti nel quartiere popolare “Lavagna” di Corsico e si era specializzato in rapine ai danni di istituti di credito, centri scommesse e compro oro, dedicandosi però anche ad estorsioni ai danni di commercianti. Il capo è Maurizio Alfieri, 57enne di Cosenza, appena uscito dalle patrie galere.
Corsico – Otto rapine in quattro mesi per quasi 200mila euro. Ieri mattina i carabinieri della Compagnia di Corsico hanno spedito in carcere ben 10 persone, di cui quattro già sottoposte a misure detentive in Italia e una in Spagna, ritenute responsabili, a vario titolo, di rapina aggravata, detenzione e porto di armi clandestine, tentata estorsione, ricettazione, lesioni aggravate e furto.
La loro “passione” erano le sale slot gestite dai cinesi. Il gruppo criminale era formato da rapinatori professionisti attivi già dagli anni Ottanta: avevano iniziato ad agire a fine giugno 2019, quando rapinarono la Sala Slot di via Arnolfo Di Cambio a Milano intascando ben 163mila euro. Passata l’estate il gruppo tornò in azione a settembre quando entrarono nella filiale della banca Monte dei Paschi di Siena di via Roma 126, a Cesano Boscone, portandosi via mille euro.
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Troppo pochi, probabilmente, dato che solo cinque giorni dopo lo stesso gruppo criminale rapinava di 7mila euro il centro scommesse “Punto Snai” di viale Europa 28, a Cusago. Da lì la banda iniziò a sferrare un colpo dietro l’altro: il 19 settembre presso Sala Slot “88 Game Room” a Vigevano, dove intascarono 2mila euro, il 22 settembre fu la volta della Sala Slot di viale Monza a Milano, il 26 al negozio “Compro Oro” in viale Rubens sempre a Milano dove, lo stesso giorno, avevano organizzato la rapina alla Sala Slot “Gold Game” di via Monte Generoso, intascandosi 3mila euro. L’ultimo colpo, almeno di quelli accertati, risale al 6 ottobre dove la banda è riuscita ad intascare 20mila euro rubandoli nella Sala Slot “Zeta Game”.
Il gruppo di rapinatori era composto da italiani gravitanti nel quartiere popolare “Lavagna” di Corsico e si era specializzato in rapine ai danni di istituti di credito, centri scommesse e compro oro, dedicandosi però anche ad estorsioni ai danni di commercianti. Il “boss” era Maurizio Alfieri, 57enne di Cosenza, appena uscito di prigione, ovvero a febbraio, dove era stato per 15 anni per il tentato omicidio di Massimo D’Angela durante un regolamento di conti, nel 2003 ad Albairate, nel mondo dello spaccio. Con lui sono stati arrestati Eros Terenzio, 52 anni, detenuto in Spagna per una rapina a Madrid, Remo Rizzo (51 anni), Ivan Simone Galimi (29 anni), suo padre 64enne Giuseppe Galimi, il 35enne Daniele Colomeo, Alberto Orbani e Giorgio Carletti, entrambi 53enni e Fortunato Quartuccio, di 34 anni.
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Le indagini hanno permesso di accertare in maniera incontrovertibile le responsabilità penali degli arrestati che agivano sia usando armi, rigorosamente clandestine, sia ricorrendo alla violenza fisica nei confronti delle vittime. Ogni colpo iniziava con dei sopralluoghi presso gli esercizi commerciali prescelti nei quali mandavano “finti clienti” che avevano modo di capire e studiare l’organizzazione dell’esercizio. Poi c’era chi si occupava del furto delle autovetture che sarebbero state usate successivamente per perpetrare le rapine e chi procurava, e nascondeva – nelle intercapedini dei palazzi popolari, armi come pistole e fucili a canne mozze, con relativo munizionamento. Ma non solo: il gruppo aveva iniziato una condotta estorsiva nei confronti di un panificio di Corsico dal quale si faceva consegnare ogni giorno, gratuitamente, prodotti alimentari.
Quattro degli indagati sono stati arrestati in flagranza di rapina, evento che ha portato poi al sequestro di due pistole semiautomatiche ed di un fucile da caccia, entrambi con il colpo in canna.