Il virus può fare danni anche dopo aver superato la fase acuta, addirittura anche dopo la guarigione. Un bravo medico ci dice come affrontare il ritorno a casa.
Come sappiamo l’emergenza Coronavirus ha costretto quasi tutte le principali strutture sanitarie italiane ad aumentare i posti in terapia intensiva. Secondo l’ultimo bollettino della Protezione Civile sono stati oltre 2 mila i pazienti che hanno manifestato non solo problemi respiratori ma anche muscolari, ed oltre l’80% di questi è dovuto ricorrere all’intubazione. Per questo il dottor Ingmar Angeletti, fisioterapista presso il Rhiabilita Medical Center di Alzano Lombardo (Bg), nel cuore del focolaio bergamasco, suggerisce di eseguire precisi test dinamometrici e valutazioni muscolari oltre ai necessari controlli periodici per poi svolgere in maniera cauta esercizi fisici senza provocare affaticamento:
“…I lunghi periodi di allettamento dei pazienti finiti in terapia intensiva – spiega Angeletti – rappresentano una delle principali problematiche da affrontare nel post epidemia. Occorre che recuperino il più in fretta possibile tutte le funzionalità in ambito motorio, per far fronte al decadimento muscolare e respiratorio. Per questo consiglio di effettuare precise valutazioni dinanometriche, test isocinetici e di controllare le retrazioni muscolo-tendinee oltre a farsi seguire in maniera attenta da professionisti in ambulatorio. Compiere esercizi fisici a casa, senza provocare affaticamento, può andar bene solo se prescritti da personale esperto. Un grande aiuto arriva anche dalla laserterapia e in particolare dalla tecnologia Theal Therapy che, grazie al processo di fotobiomodulazione rigenerativa, favorisce il recupero dalle lesioni cutanee e dei tessuti sottostanti, eventi purtroppo comuni tra chi ha dovuto combattere il Covid…”.
Quali sono le problematiche più diffuse che interessano i pazienti ricoverati in terapia intensiva? Secondo una ricerca americana pubblicata dalla World Health Organization (Who) su Science Daily al primo posto vi è la perdita dell’olfatto e del gusto che provoca nel 65% dei pazienti uno stato confusionale e un senso di disorientamento. A seguire vi sono le lesioni da pressione che interessano cute e tessuti sottostanti, dovute alla pressione esercitata dalle intubazioni, come naso, fronte e zone sacrali, e il deficit del sistema nervoso periferico e centrale. I “guariti” mostrano anche segni di astenia, problematiche muscolo-scheletriche e sintomi da disturbo neuropsicologico. Per questo motivo diventa fondamentale un processo di riabilitazione attento e graduale che possa consentire il pieno recupero funzionale.