I GRASSI NON FANNO INGRASSARE

I grassi sono fondamentali nella nostra alimentazione: molti fattori protettivi, come vitamine e minerali, sono liposolubili, cioè solo grazie ai grassi può avvenire il loro assorbimento

Mentre voi comprate latte scremato, yogurt 0%, burro deburrizato e friggete con l’aria, io smentisco un’altra incredibile bugia storica. Lo volete capire, cari medici dietologi, che I GRASSI NON FANNO INGRASSARE?  

È la molecola del glucosio (zucchero) che stimola la secrezione di insulina, unico ormone in grado di produrre grasso. È la frutta, ricca di zuccheri, che fa ingrassare! Gli alimenti che non attivano la secrezione di insulina e quindi non ingrassano sono proprio i grassi: olio, burro, strutto, ecc. Inoltre, i grassi stimolano indirettamente la produzione di glucagone, un ormone con azione dimagrante perché deputato alla “rottura” delle riserve energetiche di grasso.

dottor Lemme

Secondo la logica dei medici dietologi, i grassi farebbero ingrassare perché, a parità di peso, hanno più calorie rispetto ai carboidrati e alle proteine.  Quando vengono bruciati a cielo aperto sviluppano 9 chilocalorie per grammo, contro le 4 dei carboidrati e delle proteine. E sempre lì casca l’asino! Questi somari non valutano l’effetto biochimico dei grassi nel metabolismo umano, ma il loro potere calorico che, ricordiamo, è il potere di produrre energia termica in una combustione. Se diamo fuoco a del grasso otteniamo molto più calore (il doppio) che non dando fuoco a dello zucchero o a delle proteine. Se avete finito la legna, è meglio mettere nel caminetto degli oli piuttosto che del petto di pollo, sono d’accordo, ma faccio notare a tutti che il nostro corpo non è un caminetto.

Questi soloni dovrebbero imparare la biochimica alimentare, che studia gli effetti metabolici dell’alimentazione nelle cellule dell’organismo, studia cioè il metabolismo cellulare in funzione del cibo.

Quella che ho messo in atto con la divulgazione di queste verità scientifiche è una rivoluzione culturale. Come tutte le rivoluzioni che si rispettino deve fare falò del vecchio, deve bruciare anche la falsa credenza, ascientifica, che i grassi fanno ingrassare. I grassi sono fondamentali nella nostra alimentazione: molti fattori protettivi, come vitamine e minerali, sono liposolubili, cioè solo grazie ai grassi può avvenire il loro assorbimento a livello intestinale e possono, così, essere resi biodisponibili nel nostro organismo. Inoltre, i grassi saziano molto di più degli zuccheri.

Detto questo, vi svelerò un primo grosso “segreto”, e cioè che non sono i grassi che alzano i valori di trigliceridi e colesterolo e che fanno ingrassare, bensì gli zuccheri. Il guaio è che questi zuccheri sono presenti in tutti gli alimenti, per esempio anche nella carne sotto forma di glicogeno, oltre che nella frutta, nella verdura, negli ortaggi, nella pasta, nel pane, nei biscotti, nei legumi, ecc. Il gioco sta nel saper individuare gli zuccheri che vengono metabolicamente assorbiti il più lentamente possibile. E non sto parlando dell’indice glicemico in assoluto di un cibo. Quello è fuorviante, perché dovete sapere che l’indice glicemico di uno stesso cibo può essere alto o basso in funzione del tempo di assorbimento di ogni soggetto. Più velocemente viene assorbito e trasportato nel sangue e più alto sarà, in quel caso specifico, l’indice glicemico; di conseguenza stimolerà l’organismo ad attivare la produzione di grasso per mezzo dell’insulina. In una battuta, più è veloce in noi l’assorbimento a livello dei villi intestinali e più quel cibo ci fa ingrassare. Il punto è che lo stesso alimento, ingerito da due soggetti diversi, con livelli ormonali ed enzimatici diversi, porta aindici glicemici differenti. Non esiste un indice glicemico assoluto. Diffidate delle tabelle che recitano: “Patate al forno indice glicemico 95”. Il dato può essere vero per la signora Maria e non per il signor Franco, perché hanno livelli ormonali ed enzimatici differenti. Infatti, la vita reale ci insegna che esistono persone che mangiano patate in abbondanza e sono magre.

Pochi sanno – per non dire nessuno – che la velocità di assorbimento del cibo a livello cellulare intestinale e, di conseguenza, la sua immissione nel circolo sanguigno, dipende soprattutto – ma non solo – dalla quantità di enzimi presenti che metabolizzano le molecole di quel cibo specifico. Detto in soldoni, il tasso glicemico nel sangue dipende non solo dalla quantità di zuccheri presenti nell’alimento ingerito, ma anche da altri fattori come la quantità di sale presente, dal tipo e dalla temperatura di cottura, dalla quantità e qualità di enzimi specifici che il soggetto ha a disposizione per digerirlo e quindi assimilarlo. L’età di un soggetto, il sesso, il suo livello ormonale, l’orario di ingerimento del pasto sono tutti fattori che influenzano la glicemia e quindi i meccanismi che incidono sulla variazione di peso. In questo meraviglioso gioco metabolico digestivo, udite udite … i grassi risultano essere quella componente che, se presente, abbassa la glicemia. I grassi fanno diminuire la velocità di assorbimento degli zuccheri a livello del sangue.

È questa la mia vera sfida: riuscire a insegnarvi come capirli e riconoscerli, e quindi a usarli in funzione del vostro benessere, in modo da poter vivere un’esistenza serena, libera da una continua lotta con il cibo e in piena salute, gustando i migliori cibi e prodotti che la natura vi mette a disposizione.

Sfido chiunque a smentire queste mie verità scientifiche che ho reso pubbliche nel mio libro ‘La Rivoluzione Dimagrante’, oscar Mondadori. Ricordo a tutti che sono laureato in Farmacia, non faccio il personal trainer, non faccio il giornalista, non faccio il venditore di fumo, per vostra fortuna o sfortuna faccio il Genio.

Dr.Lemme Farmacista

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