In “La prima tentazione di Cristo” viene raccontato un Gesù omosessuale, la Vergine Maria come una sfigata ed i discepoli come un branco di ubriaconi.
Il pacco di Natale è pronto, confezionato da “Netflix”: un film che non ha nulla di religioso e di spirituale, ma è solo una trovata pubblicitaria per incitare la massa degli utenti, incuriosita dalla bagarre delle proteste, alla visione. Non sempre, però, simili stratagemmi equivalgono a qualità, rispetto e comicità. Gesù, infatti, viene qui raccontato accompagnato da un fidanzato, svogliato e senza nessuna intenzione di diffondere la parola di Dio.
Il film, disponibile in streaming su Netflix e intitolato “La prima tentazione di Cristo”, è un mix di “trovate” sgangherate: alla festa per i suoi 30 anni Gesù si presenta a Nazareth con un fidanzato caricaturale, belloccio ed anche stupidotto; deve poi fare i conti con la madre Maria, che fuma nervosamente, e con un Giuseppe alquanto geloso, oltre che con i consiglieri Buddha e Shiva.
Peraltro non si tratta, com’era forse nelle intenzioni degli autori, di un film comico e neanche, a scanso di equivoci, di un’opera su problemi sociali affrontati ironicamente o in chiave satirica. Semplicemente viene tratteggiato un Gesù omosessuale, la Vergine Maria come una sfigata ed i discepoli come un branco di ubriaconi. Il film avrebbe ancora potuto, forse, avere un senso se avesse inteso trattare temi sensibili per aprire una riflessione sociale: non si intravede però questo fine nell’irridere il Vangelo e nel trattare la permanenza per quaranta giorni nel deserto come una passeggiata confortevole e divertente. Non basta affermare, come ha fatto la casa di produzione, che il film non incita alla violenza, per renderne la visione piacevole. L’opera non colpisce neanche per originalità ma solo per abnormità.
Purtroppo la sensazione è che si sia perso il senso del garbo e la sensibilità necessaria per affrontare certi argomenti: si percepisce soltanto che si è inteso, maliziosamente, ironizzare, per fini squisitamente commerciali, con l’intento di schernire la vita di Cristo, offendendo, in tal modo, i tanti cristiani presenti nel mondo.
Per questi motivi è scaturita l’indignazione di “Pro Vita & Famiglia onlus”, che ha promosso una petizione contro il film blasfemo, al fine di bloccarne la programmazione e chiedendo a Netflix di rimuoverlo dai suoi canali.