NICHOLAS GREEN, 25 ANNI DOPO

La tragedia mai dimenticata del bimbo americano morto sulla Salerno-Reggio Calabria: “Un popolo che perde la memoria del passato non ha futuro”.

 Sono trascorsi 25 anni dal tragico incidente che colpì Nicholas Green, il bimbo americano ucciso mentre era in vacanza in Italia lungo l’autostrada Salerno – Reggio Calabria. L’auto sulla quale viaggiava il bambino era diretta in Sicilia, era stata scambiata per quella di un porta valori e, nel corso del tragitto, era divenuta bersaglio di una sparatoria che ha costretto Mister Green a correre verso l’ospedale di Messina, accortosi che il suo piccolo era stato colpito nel sonno.

La spontanea risposta degli affranti genitori ai medici dell’ospedale di Messina, che comunicavano la morte cerebrale del piccolo: “trapiantate i suoi organi”, ha commosso l’Italia e ha determinato un vero effetto Nicholas, che ha segnato un forte sviluppo nella diffusione della cultura della donazione degli organi.

I genitori del piccolo Nicholas hanno dato una lezione di civiltà al mondo intero, autorizzando l’espianto di ben sette organi, che hanno salvato la vita a sette giovani italiani di Messina, Siracusa, Bari e Roma, i quali hanno così continuato a svolgere una vita normale.

Il suo piccolo cuore di bambino ha pulsato ancora per altri 23 anni, restituendo una vita normale ad Andrea Mongiardo, che è poi mancato nel 2016, all’età di 37 anni.

Gli altri sei organi sono ancora oggi “vivi” nei soggetti trapiantati ed una di costoro, Maria Pia, è diventata mamma ed ha dato al figlio proprio il nome di Nicholas.

È doveroso ricordare il piccolo Nicholas a distanza di 25 anni da quel tragico evento: lo ricordano le persone che ancora portano i suoi organi, lo ricordano la Sicilia e l’Italia, che celebrano il piccolo eroe che desiderava conquistare il mondo imitando le gesta degli imperatori romani e che ha davvero ricevuto grandi onori, non con la forza delle armi, ma con la forza dell’amore.

Nel corso di questi 25 anni, a Nicholas sono state intitolate aule, teatri, vie, scuole, fondazioni; sono stati banditi concorsi regionali e provinciali per stimolare, tra gli studenti, l’attenzione alla cultura della donazione degli organi e dei tessuti, grazie alla cooperazione dei volontari dell’Aido.

Sulla collina di Bodega Bay, piccolo centro della California, Bruce Hasson ha realizzato, accanto alla tomba di Nicholas e con le tante campane raccolte in Italia (dono di amicizia e segno di perdono) la “Children’s Bell Tower”. Tale istallazione, posizionata davanti all’oceano, consente alle campane di suonare sfruttando le vibrazioni rilasciate dal vento, figurando così un piccolo omaggio a tutti i bambini de mondo.

L’effetto Nicholas, così com’è stato denominato dai mass media, ha determinato una rapida crescita delle donazioni in Italia e la diffusione della cultura del trapianto di organi, rafforzata anche dagli episodi della studentessa romana Marta Russo, della giovane Annalisa di Napoli, di Alessandro Giani, “sindaco dei ragazzi” di Cassano Magnago, in provincia di Varese, e di tanti altri meno noti ma non meno generosi donatori di organi.

Per ricordare questo speciale anniversario, al Policlinico di Messina è stato intitolato a Nicholas il nuovo reparto di rianimazione ed è stato donato il dipinto di Anna Bonomo – pittrice catanese residente a Milano – che raffigura un bimbo sorridente.

Il sorriso di Nicholas trasmette serenità e forza e il suo generoso dono continua a portare linfa e sostegno alla cultura della donazione.

Sono però ancora circa 9 mila i pazienti che vivono il difficile momento dell’attesa del trapianto.

Nel ricordo di Nicholas quest’anno è stata promossa, per iniziativa dei Ragazzi Sindaci nell’ambito del Parlamento internazionale della legalità, l’Ambasciata del dono, che contribuisce a valorizzare tutti i segni di solidarietà e di attenzione alla persona.

L’educazione al dono è uno degli aspetti dell’educazione civica che la scuola ha il compito e il dovere di insegnare agli studenti, aiutandoli a modificare i comportamenti e quindi il modo di pensare e sentire lo Stato, la società e le relazioni umane.

In Sicilia, nel 1995, è stata istituita la giornata regionale della donazione, da celebrare la prima domenica di ottobre nel ricordo del piccolo Nicholas, ed è stato bandito un concorso a premi per gli studenti delle nove provincie. Nel 2013 il concorso era stato cancellato e, dopo cinque anni, grazie anche alla sensibilità e all’interessamento del presidente Musumeci – il quale nel 1996, da presidente della Provincia di Catania, ha anche finanziato un premio provinciale diretto alle scuole per promuovere la cultura della donazione –, dell’assessore Lagalla e, in particolare, dell’On. Gianina Ciancio, il concorso è stato inserito nuovamente nel bilancio regionale ed è stato approvato all’unanimità dai parlamentari: ciò ha consentito di inviare il bando a tutte le scuole della regione.

La cultura del dono e del trapianto degli organi, anche grazie alla lodevole promozione dell’Aido, comincia a modificare comportamenti e modi di pensare.

Donare un organo non è un togliere qualcosa a qualcuno, ma consentire a persone ammalate di vivere meglio, utilizzando organi che rimarrebbero altrimenti inerti e improduttivi.

Il messaggio di Nicholas è stato sintetizzato in un’espressione metaforicamente scritta sul suo diario: “My life is a gift for others”.

Io dono, tu doni… essi vivono non è solo uno slogan, ma un monito costante e incisivo per la formazione integrale degli studenti.

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