Un’altra guerra, l’età e i sondaggi: ad un anno dal voto Biden arranca

Secondo il New York Times Trump è davanti al presidente uscente in cinque Stati in bilico su sei.

Roma – Ad un anno esatto dalle presidenziali americane Joe Biden avrebbe fatto volentieri a meno del riaccendersi del focolaio mediorientale, che storicamente chiama in causa la Casa Bianca, e i suoi rapporti consolidati con Israele, certamente più di quanto non possa fare la “remota” guerra in Ucraina.

La guerra Russo-ucraina

Restano comunque due conflitti dall’esito incerto e dalle conseguenze imprevedibili che consegnano il presidente ad una sovraesposizione internazionale e lo inchiodano alla necessità di continuare a sostenere economicamente e militarmente tanto Kiev quanto Tel Aviv. Visto l’aria che tira al Congresso più facile la seconda che la prima opzione.

Anche i sondaggi non sorridono ai democratici . Quello pubblicato dal New York Times fotografa un Biden in ritardo sul rivale Trump in 5 dei 6 più importanti stati “battleground“, ovvero in bilico tra Repubblicani e Democratici, con il tycoon newyorchese in vantaggio fra i 3 e 10 punti in Arizona, Georgia, Michigan, Nevada e Pennsylvania. Biden è avanti solo in Wisconsin, di 2 punti. Nei sei campi di battaglia – tutti conquistati nel 2020 – il presidente è in media in svantaggio 44% a 48%.

Trump in vantaggio negli Stati in bilico che assegnano la vittoria

Biden d’altronde si scontra ormai da tempo con un alto tasso di impopolarità: oltre la metà degli americani, il 56%, disapprova il suo l’operato, secondo un recente sondaggio di NewsNation/Decision Desk Hq. A quanto pare il vero rivale di Biden nella lunga corsa per il secondo giro alla Casa Bianca non è tanto Trump quanto l’età che avanza. Almeno è questo che pensa la maggioranza degli americani preoccupati dall’età troppo avanzata del comandante in capo – e da alcuni ripetuti “inciampi” che sembrano denunciare un logorio sempre più evidente – soprattutto nella prospettiva di un altro quadriennio al potere.

Dalla sua parte il presidente ha la sostanziale impossibilità, e incapacità, del Partito Democratico di trovare in corsa un degno sostituto nel caso volesse sostituirlo, circostanza questa che lo lega al rivale Trump, ampiamente in vantaggio nei sondaggi su tutti gli altri pretendenti Repubblicani. Biden può inoltre giocarsi un asso nella manica non da poco, ha appena concluso il terzo trimestre di raccolta fondi con 91 milioni di dollari in contanti a portata di mano. Al contrario, Trump sta utilizzando molte delle sue donazioni elettorali per pagare le ingenti spese legali.

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