La notizia è giunta con spavalderia, quasi con ferocia, come se volesse…azzannare il web a morsi. Sembra che il cibo si possa preparare con una stampante 3D. Sai che appetito…
Roma – Una notizia incredibile, straordinaria a conferma dell’esclamazione popolare: “Sono cose dell’altro mondo”. Nemmeno la più fervida immaginazione degli autori di fantascienza poteva partorire un tale prodigio. E noi italiani possiamo ritenerci tra i fortunati perché dal 1° ottobre, nei supermercati, si può scegliere un trancio di salmone prodotto da “Revo Foods”. Si tratta di una start up con sede a Vienna, sorta nel 2020 che si occupa della creazione di cibi vegani ispirati ai pesci più comuni sulle nostre tavole.
A prima vista non si scorge alcun sospetto, sembra tutto normale. La forma e il colore sono identici a quelli che di solito si acquistano al supermercato. In realtà si tratta di salmone stampato in 3D. D’ora in poi i supermercati acquisiranno un’ulteriore prerogativa: sostituiranno le case editrici. Invece di stampare libri, giornali e riviste, si stamperà cibo. Sono i miracoli della tecnologia! E’ chiaro che molti, sicuramente, potrebbero restare basiti e faranno fatica ad accettare questa sorta di alternativa al pesce che tutto è tranne un animale. Si tratta, infatti, di una miscela di microproteine ricomposte e stampate ad arte. Pronte per essere… lette, pardon, cotte e mangiate!
A proposito di case editrice, il nome “The Filet – Inspired By Salmon”, potrebbe richiamare alla mente il titolo di un romanzo, ovvero le bislacche le avventure di un filetto di salmone che tra il serio e il faceto si dipanano nei mari freddi del Nord Atlantico! Ed invece, il filetto ispirato al salmone è il frutto di un preparato di alghe, proteine di piselli e microproteine. L’aspetto peculiare di questa start up è la specializzazione nella produzione di alimenti vegani, che somigliamo ai pesci. E’ già possibile trovare in distribuzione il salmone vegano in busta sia normale che affumicato e le mousse spalmabili. Si dice in giro che i vegani non stanno più nella pelle, tanto è la loro gioia. E ne hanno ben donde, visto la difficoltà di trovare sul mercato cibo gustoso ai loro palati.
Vuoi vedere che tutta ‘sta strategia del pesce stampato 3D nasconde, in realtà, motivi di marketing, dato che i vegani stanno diventando numerosi come le mosche e finora sono stati poco considerati dal mercato? Nel novembre 2021 ci fu il lancio commerciale del filetto somigliante al salmone. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, tanto per restare in tema di… pesci Ad esempio, durante il processo di preparazione vengono valutate attentamente le percentuali di nutrienti contenuti prima di procedere alla stampa. In altre parole, si possono sempre inserire delle variazioni secondo le esigenze del pubblico. In particolare si può variare la quantità di proteine, anche senza glutine, nonché il grasso.
L’idea di utilizzare la stampa 3D è derivata dalla constatazione che il composto proteico fosse poco stuzzicante, quindi bisognava renderlo più seducente. La moderna psicologia ci ha illustrato che il cervello umano, spesso, ha bisogno di essere “ingannato” con delle immagini più allettanti che ne nascondono altre che lo sono molto meno. Ed è ciò che è stato fatto con la stampa 3D. Nel nostro caso, è stato scelto il filetto o il trancio perché il consumatore lo reputa appetitoso. Comunque la si pensi sull’argomento, molto meglio, ma di gran lunga, qualsiasi pietanza della nostra gastronomia che per qualità e varietà raggiunge alti livelli di eccellenza. Altro che filetto 3D.