Allarme dell’UGL Salute per il calo di studenti nei corsi universitari, mentre gli organici del Servizio Sanitario sono in sofferenza.
“Nel giorno degli esami di ammissione, in programma nelle 40 università statali, ai 22 corsi di laurea per infermieri, fisioterapisti, tecnici sanitari e altre professioni sanitarie prendiamo atto con enorme preoccupazione del costante calo delle domande che si assesta su un preoccupante – 8,7%. In un momento in cui si cercano soluzioni per dare un nuovo volto al SSN e restituire ai cittadini un’assistenza adeguata vediamo con enorme rammarico che i giovani guardano per il loro futuro ad altre possibilità di lavoro”.
L’allarme è contenuto in una nota di Gianluca Giuliano, Segretario Nazionale della UGL Salute. “Le professioni sanitarie non sono più attrattive. Le retribuzioni in Italia sono ancora troppo basse rispetto alla media europea e mortificano il percorso professionale degli operatori. Che non solo vengono pagati molto meno di tanti colleghi di altre nazioni ma si trovano anche a prestare la loro professione in condizioni disagevoli, esposti a rischi per la propria incolumità come dimostrano i tanti episodi di aggressioni, fisiche e verbali, che si susseguono in continuazione. I dati ci informano che il calo di domande per i corsi per diventare infermieri è del 10,5%, – 20,4% per le ostetriche, -10,2% per i tecnici di laboratorio, – 9,3% per i tecnici di prevenzione e -7,2% per i fisioterapisti. Siamo difronte ad una grande fuga dei giovani dalle professioni sanitarie cui va posto immediatamente rimedio. Bisogna invertire un trend che sommato ai pensionamenti e alle offerte che arrivano dall’estero rischia di svuotare sempre più gli organici” conclude Giuliano.