Vietato l’ingresso, No Entry…

Sarebbe ora di finirla con le regole fai da te. Il passeggero, prima di pagare, deve essere informato sulle norme che regolano l’imbarco di presidi sanitari. L’elenco delle attrezzature che non possono salire a bordo deve essere visibile e scritto all’interno del contratto che regola il rapporto fra vettore e viaggiatori.

CASTRIGNANO DEL CAPO (Lecce) – Le avevano assicurato che la sua disabilità non le avrebbe impedito la gita in barca, regolarmente pagata in anticipo. Ma all’atto dell’imbarco il solerte quanto maleducato “comandante” non la faceva salire a bordo e per di più le urlava in faccia parole offensive: ”Quelli come te non li carichiamo”. Protagonista della brutta avventura Anita Pallara, 34 anni, presidente dell’associazione che rappresenta i familiari di persone affette da Sma (acronimo inglese di Atrofia muscolare spinale), una malattia neuromuscolare caratterizzata da una progressiva degenerazione dei motoneuroni, ovvero le cellule nervose localizzate nel midollo spinale e deputate al controllo dei muscoli e del movimento.

La donna, laureata in psicologia, ha raccontato la sua disavventura avvenuta tre settimane fa a Santa Maria di Leuca, bellissima frazione rivierasca di Castrignano del Capo in provincia di Lecce, dove aveva programmato un’escursione in barca con alcuni amici salentini. Anita, ben conoscendo le persone e certe “barriere” più mentali che tecniche, non aveva dato nulla per scontato:

Anita Pallara, da Facebook

”Sono andata fisicamente al box informazioni due giorni prima con mia madre – racconta la presidente – e ho chiesto alla ragazza lì presente se la tratta era accessibile avevo anche precisato, memore di altre brutte esperienze, che mi potevo muovere esclusivamente su una carrozzina elettrica e pesante, non richiudibile…”.

La professionista è stata rassicurata dall’addetta alle informazioni che aveva garantito l’assenza di qualsiasi problema tanto che Pallara prenotava in anticipo i biglietti al prezzo di 25 euro e senza sconto per i disabili. Finalmente arriva il giorno della gita e tutta contenta la giovane si presenta all’imbarcadero per salire sul natante che, purtroppo, non risultava accessibile con una carrozzina del genere. Insomma il problema c’era, ed ara anche insormontabile, a ben vedere come sono andate le cose:

”C’era una rampa, ma poi c’erano i gradini – aggiunge Pallara – dunque impossibile accedere…”. La donna, vista la situazione, chiedeva spiegazioni all’equipaggio. Si faceva avanti il comandante dell’imbarcazione che al posto di tentare un approccio giustificativo partiva all’attacco dimostrando cervello da gallina e modi che definire maleducati è davvero riduttivo:

Una gita in barca sfumata ma pagata. L’azienda ha rimborsato il biglietto

”E’ stato molto sgarbato – prosegue la psicologa – ha detto che lui i disabili li carica, ma non quelli come me: il trattamento è stato molto brutto”. Insomma quella gita non si doveva fare e non si è fatta nonostante i biglietti fossero stati pagati prima in uno con l’assicurazione che non vi sarebbero stati problemi. Per di più la donna avrebbe dovuto trascorrere quella lieta giornata in mezzo al mare con due bambine, figlie di amici, che per altro avevano assistito alla sceneggiata del comandante

“Era una cosa bella da fare insieme, e ritrovarci a non poterla fare è stato davvero brutto… Il turismo va fatto se lo sai fare altrimenti non si fa …”. Dopo l’accesa discussione con il responsabile del natante la ditta che gestisce le gite si è limitata a rimborsare i biglietti ma sembra che nessuno abbia posto le scuse ad Anita Pallara che, con l’amaro in bocca, ha dovuto rinunciare a ciò che le avrebbe fatto un gran piacere. Un caso analogo era capitato a Daniele Rinaldo, ammalato di Sla (sclerosi laterale amiotrofica, simile alla Sma, può compromettere l’uso della parola e la deglutizione),  costretto all’uso di un autorespiratore e a muoversi anche lui in carrozzina.

Daniele Rinaldo

I due indispensabili presidi medici non hanno mai impedito a Daniele di viaggiare, anche in aereo. Ma il 21 agosto scorso il personale di terra della compagnia irlandese Ryanair gli avrebbe impedito di salire a bordo sul volo Cagliari-Venezia. Per altro il dottor Rinaldo è l’ingegnere che ha inventato le barriere che difendono la Basilica di San Marco a Venezia ed è stato anche consulente per il Mose. Per altro il professionista aveva già volato con Ryanair lo scorso 29 luglio e senza problemi. Stessa cosa con numerosi altri vettori dunque perché quell’assurdo divieto? ”Non volevano il respiratore a bordo. Ho scritto a Enac – conclude Daniele Rinaldo – mi auguro che l’ente possa accertare i fatti e sanzionare la Compagnia…”. Il vettore aereo e la compagnia di navigazione avrebbero rispedito al mittente ogni accusa.

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