Individuati e denunciati ventiquattro soggetti appartenenti al gruppo criminale, in fase di oscuramento i loro canali di comunicazione in rete.
Genova – Identificati e denunciati dalla polizia di Stato i promotori del gruppo no-vax ”guerrieri ViVi” per l’attività di proselitismo e istigazione a delinquere con il fine di prendere di mira quotidianamente rappresentanti istituzionali e appartenenti all’ordine dei medici attraverso commenti “violenti”, postandoli in maniera coordinata e ripetitiva sui profili social delle vittime. Sono inoltre in fase di oscuramento i loro canali di comunicazione in rete.
La polizia postale di Genova ha individuato i due capi ed un altro appartenente all’organizzazione dopo mesi d’indagini informatiche, controllando centinaia di chat su diversi social e documenti postati in rete, scardinando così l’anonimato che gli autori ritenevano di avere conseguito grazie all’utilizzo di reti Vpn e del sistema di messaggistica Telegram.
In particolare gli investigatori sono arrivati ai capi del gruppo proseguendo le indagini che un anno fa avevano consentito di denunciare ventiquattro appartenenti al gruppo no vax – no green pass, denominato ”guerrieri ViVi”.
Gli agenti durante le perquisizioni a Brescia, Verona e Matera, dalle abitazioni, luoghi di lavoro e di incontro degli indagati hanno sequestrato anche sei armi da fuoco e acquisito prove informatiche dell’attività del gruppo.
Dall’analisi delle chat Telegram è stato inoltre evidenziato che, nonostante l’emergenza pandemica non sia più in atto, il sodalizio ha continuato la sua attività concentrandosi su argomenti come i sistemi di pagamento e identità digitale, cambiamenti climatici e 5G, attaccando ancora in rete chi esprimeva opinioni positive su questi temi. Su gruppi telegram creati ad hoc per coordinare gli attacchi, pubblicizzavano anche le incursioni, con immagini o screenshot di quanto vandalizzato. Inoltre organizzavano anche alcune sfide con cui i promotori invitavano gli adepti a compiere azioni illecite, come posizionare striscioni o adesivi ritraenti il logo del gruppo su sedi istituzionali, in cui era previsto un premio finale in bitcoin, da assegnare all’autore dell’azione più eclatante.