Prima si litiga e poi ci si fa a… fexting!

Un neologismo coniato tempo addietro dall’attuale first lady Usa è diventato tremendamente attuale. Complici la tecnologia e rapporti interpersonali sempre più alla deriva. E non solo.

Roma – Ormai la pervasività della tecnologia è tale che è entrata in ogni attività umana, fino a sconvolgere le relazioni sentimentali. Nei rapporti di coppia i litigi e gli abbandoni via sms hanno sostituito in toto le furiose litigate che si facevano una volta, quando il progresso tecnologico ancora non era emerso con tutta la sua esuberanza.

Il litigio attraverso gli sms viene definito “fexting” dagli studiosi di psicologia comportamentale. Pare che il termine sia stato coniato dall’attuale first lady Jill Biden, quando suo marito era vicepresidente. In quell’occasione inviò un messaggio carico di livore al marito per evitare di litigare di fronte ai servizi segreti. Una situazione particolare e inconsueta. I litigi tecnologici si stanno talmente diffondendo che negli USA si sta pensando di organizzare dei corsi ad hoc per canalizzarli in modo costruttivo via smartphone.

Jill Biden abbraccia il marito Joe, Presidente degli Stati Uniti.

La psichiatra Mimì Winsberg, ha addirittura scritto un libro dall’eloquente titolo: Speaking in Thumbs, ovvero “Parlando con i pollici”, relativo alla decodifica dei messaggi di testo nelle relazioni di coppia. Secondo l’autrice i messaggi di testo possono essere considerati come un archivio storico della relazione fino a rappresentare una sorta di cartella clinica di una coppia. C’è da segnalare che la Winsberg ha fornito le sue prestazioni professionali presso Facebook e nel settore della salute digitale. Ha, finanche, elaborato degli algoritmi per riconoscere le malattie mentali attraverso i dati e i messaggi di testo.

È chiaro che il litigio via sms non è altro che un’estensione di quello fatto de visu. Com’è altrettanto verosimile che litigare online può anche avere dei benefici. Ad esempio, di leggere con attenzione il testo ricevuto, prendersi una pausa e, se è il caso, rispondere. Quindi c’è l’opportunità di riflettere e rispondere con una corretta modalità di comunicazione.

È stato, addirittura, stilato una sorta di elenco contenente consigli comportamentali per il fexting, a dimostrazione che le vie della tecnologia sono infinite. Tra i consigli dati, ne elenchiamo alcuni: avere il tempo necessario per la lettura del messaggio che il partner invia e per ponderare in maniera più costruttiva la risposta; quando si risponde, è importante leggere il testo ad alta voce per immaginare come potrebbe essere recepito dal ricevente; essere curiosi, pazienti, empatici e orientati all’accettazione.

Fare scorta di domande e cercare di capire; evitare assolutamente quelli che gli esperti di psicologia hanno definito “I 4 cavalieri dell’apocalisse”. Ovvero: critica, disprezzo, difensivismo e ostruzionismo; i messaggi non devono essere il pretesto per sfuggire a una discussione più complessa. Spesso molte situazioni all’apparenza conflittuali si risolvono con uno sguardo, tendendo la mano fino all’abbraccio finale che sancisce l’avvenuta pace.

Con molta probabilità ci dobbiamo ancora abituare al fatto che la tecnologia sia entrata in ogni nostra azione quotidiana. Con questo ritmo e con gli sviluppi probabili (metaverso e avatar) il rischio che si corre è che ci ruberà anche l’anima. Essere lasciati dal partner o, peggio licenziati dall’azienda, con un sms o via WhatsApp è molto triste. Una conferma del deterioramento dei rapporti umani che è stato raggiunto!

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