Si laurea un anno prima: una marea di polemiche dai soliti scansafatiche

Per chi si laurea prima sono dolori: al posto di sentirsi fare i complimenti, colleghi e conoscenti si sono scagliati contro la bravissima ragazza rasentando gli insulti e le offese. Soprattutto dandole della raccomandata e della persona ricca che con i soldi può arrivare dove vuole. Nulla di più falso. La studentessa in questione si era anche diplomata un anno prima. Un vero e proprio genio, altro che raccomandazioni.

Roma – E’ uno scandalo laurearsi in anticipo! Le scorse settimana si è scatenato il cancan mediatico in seguito alla notizia di una giovane ragazza di 23 anni, Carlotta Rossignoli. Che cosa ha combinato di tanto scandaloso la giovane donzella da meritare fiumi di inchiostro spesso astiosi, scatenando una vera e propria bufera social? Beh ha fatto qualcosa quanto meno desueto nel nostro Paese: si è laureata un anno prima della scadenza del suo percorso di studi in medicina all’Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano. Questo fatto di per sé personale dovrebbe restare in una sfera privata e amicale, ha attirato su di sé la luce dei riflettori grazie o a causa dei social in cui tutto viene dato in pasto ad una moltitudine di sconosciuti.

Alcuni si sono congratulati per l’ambito traguardo raggiunto. Altri, in primis i suoi colleghi di Facoltà, hanno manifestato tutte le proprie lamentele, sia per la celerità dell’ottenimento del titolo che per aver avuto una, presunta, corsia preferenziale. C’è da dire che la giovane non è nuova ad exploit del genere. Pare che avesse ottenuto la maturità classica in quattro anni invece che dei canonici cinque. Ma allora è un vizio raggiungere i traguardi in anticipo? Rispetta un po’ i tempi, benedetta ragazza, suvvia! Essendo di famiglia facoltosa ha studiato la lingua inglese all’estero. Inoltre fa la modella ed è anche influencer con tanti seguaci.

Un vero portento non c’è che dire ma dove troverà il tempo per fare tutte queste cose non ci è dato di sapere. Se riesce a farle, però, buon per lei! La protagonista di questa bislacca vicenda si è laureata col massimo dei voti e con lode. Le malelingue hanno rimarcato che, forse, in un’Università privata non c’è obbligo di frequenza dei corsi e che basta pagare ed il gioco è fatto. La nostra enfant prodige ha impiegato cinque anni ed un mese per laurearsi ed il Rettore ha dichiarato che la studentessa ha conseguito tutti i crediti previsti effettuando tutti i tirocini obbligatori in anticipo.

Quindi che gli invidiosi si mettessero l’anima in pace, la ragazza si è laureata secondo la normativa vigente. Questo non è stato un caso isolato, nel senso che negli ultimi anni se ne sono verificati altri simili. Per la cronaca non esiste una normativa specifica al riguardo e la decisione viene delegata all’Università del laureando/a. Nel caso che ha scatenato il putiferio, è stato preventivamente consultato, nel mese di marzo, il Ministero dell’università e della Ricerca Scientifica che ha dato parere favorevole nel luglio scorso. Non poteva mancare il parere dell’esperta.

La psicologa Giulia Amandolesi ha dichiarato che lo stile di vita della ragazza pone, in realtà, dubbi e preoccupazioni. Il suo è, quindi, un modello pericoloso perché orientato alla migliore performance possibile ad una vita senza respiro. Mentre esiste l’altra faccia della medaglia, rappresentata da tanti studenti che non ce la fanno e che non riescono a comunicarlo ai propri familiari e amici, arrivando a compiere gesti estremi, come il suicidio. Il suo modello – sempre secondo l’esperta – è piuttosto una rincorsa senza limiti, che spesso provoca in tanti giovani disturbi d’ansia.

Giulia Amandolesi

Ora non è nostro compito impelagarci in tematiche psicologiche, quello che emerge è che si scatenano tempeste mediatiche su notizie che meriterebbero, forse, la menzione nelle cronache locali. Ed invece una notizia apparsa sui social si estende a macchia d’olio, scatenando un putiferio di contumelie, rancori, invidie e rabbia. Sarebbe interessare chiedere agli autori di queste imprese, detti anche leoni da tastiera: “Ma non avete un ca…volo da fare?”.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa