Combatte con gli ucraini la pilota espulsa dall’Aeronautica italiana

La giovane specialista veneta si è arruolata nell’esercito di Kiev dopo le peripezie vissute con la nostra amministrazione militare. Dopo aver denunciato episodi di mobbing e nonnismo durante il corso in accademia, Giulia Schiff è stata espulsa dall’Arma aeronautica per inattitudine militare e professionale. Una vicenda controversa dai risvolti penali ancora in itinere.

Venezia – E’ tornata in Italia per un breve congedo di riposo la soldatessa in forza alle truppe ucraine già espulsa dall’Aeronautica italiana due anni addietro. La donna aveva denunciato episodi di nonnismo durante il battesimo del volo ma il suo ricorso era stato rigettato dal Consiglio di Stato. Il 15 ottobre scorso ha fatto rientro a casa Giulia Schiff, 23 anni, arruolata nell’esercito di Kiev nel marzo scorso con regolare contratto siglato dalle Forze Speciali della Legione Internazionale, cosi come hanno fatto altri nostri connazionali.

La pilota italiana espulsa dall’A.M. e arruolata nell’esercito di Kiev combatte contro i russi

La giovane aveva deciso di combattere contro la Russia di Putin dopo diverse peripezie, anche gravi, occorse quando era allieva dell’Accademia di Pozzuoli. In quel frangente la giovane pilota aveva denunciato episodi di mobbing e nonnismo ad opera di alcuni suoi commilitoni ma gli esposti ai suoi superiori pare fossero caduti nel vuoto. Anzi. La Schiff, addirittura, era stata espulsa dall’Aeronautica militare con la motivazione di “inattitudine militare e professionale” e alcuni mesi addietro il Consiglio di Stato aveva respinto un suo ricorso.

Per l’appassionata di anfibi e mimetica dunque non rimaneva altro che sposare la causa ucraina arruolandosi nell’esercito di Volodymyr Zelens’kyj di stanza a Karkhiv, dove è stata ed è impegnata in attività di ricognizione e di intelligence. La militare, una volta toccato il suolo italiano, si è recata a Roma, in piazza Madonna di Loreto, dove ha partecipato alla manifestazione organizzata dall’associazione cristiana degli Ucraini in Italia “contro l’aggressione russa allo Stato Ucraino e per festeggiare la festa dei difensori della Patria”.

Giulia durante una caduta libera prima di aprire il paracadute

Giulia Schiff ha deciso di fare carriera militare altrove dopo il giudizio negativo espresso dalla nostra Aeronautica e che la giovane aveva interpretato come una vendetta per aver denunciato le pratiche in uso dopo il conseguimento del brevetto di pilota. Giulia aveva evidenziato ai consessi giudicanti un battesimo del volo, svoltosi nell’aprile del 2028, secondo lei umiliante e violento. La pilota, in quella particolare occasione, sarebbe stata immobilizzata, picchiata con fustelli di legno sui glutei e gettata in piscina. Come se non bastasse la sua testa era stata spinta contro l’ala di un aereo.

Secondo l’Aeronautica Militare questa sorta di “trattamento” riservato agli allievi non era altro che rispetto della tradizione militare. Per quella “tradizione” però sono finiti sotto processo, davanti al tribunale militare capitolino, otto sergenti del 70mo Stormo dell’Aeronautica di Latina, rinviati a giudizio con l’accusa di lesioni personali pluriaggravate in concorso. Dunque una situazione giudiziaria ancora in itinere ma una volta espulsa dall’arma aerea la giovane pilota ha seguito comunque le sue aspirazioni:

Giulia alla manifestazione svoltasi a Roma

”…Servire come militare l’Ucraina è un grandissimo onore – ha detto Schiff sto ritrovando con voi il riconoscimento che non ho avuto finora in Italia. Lo sto ritrovando in mezzo a voi qui a Roma. Penso che l’Italia abbia perso un ottimo militare… Il mio messaggio è che l’Italia dovrebbe essere più solidale con il popolo ucraino: tanti civili stanno morendo, sto qui per portare la mia testimonianza agli italiani lontani da questa situazione per aprire loro gli occhi. La realtà è diversa da ciò che vediamo in tv e sui giornali. Siamo molti gli stranieri che combattiamo in questo conflitto, ma non i numeri che abbiamo visto riportati sui media. Io non ho paura, ci devono solo provare ad ammazzarmi…”.

Alla manifestazione romana era presente anche l’ex ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, in carica con il governo a trazione giallo-verde quando Giuseppe Conte era presidente del Consiglio:

Giulia con l’ex ministra Elisabetta Trenta

”… Con Giulia siamo amiche – aggiunge l’ex ministrae la sua vicenda italiana segna una sconfitta del nostro Paese, io comunque le avevo consigliato di non partire…”. Fra qualche giorno l’ex pilota italiana ripartirà il fronte e continuerà a rischiare la vita per una patria non sua, diciamolo francamente:

”… Non siamo aiutati abbastanza – conclude Giulia Schiff – l’ultimo governo ha dimostrato molta empatia, ma finora non ho mai visto un’arma italiana in sette mesi. Certo, spero che la guerra non duri a lungo ma non vedo l’ora di ritornare…”.

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