Suicida seguendo le istruzioni sul web

Ormai anche togliersi la vita diventa un gioco da ragazzi: basta seguire le istruzioni di alcuni siti web che promettono una dolce dipartita. Le “piazze della morte” sono seguite da migliaia di giovani con disagio psichico che acquistano, sempre in rete, sostanze chimiche di libera vendita che poi si rivelano autentici veleni. Segnalate i siti “killer” alla Polizia Postale.

Latina – La rete internet non è solo svago e informazione. E’ anche perdizione e morte. Dilagano a macchia d’olio, infatti, alcuni siti internazionali che offrono la possibilità di “togliersi la vita” con sostanze chimiche a basso costo e facilmente reperibili promettendo una “dolce morte” che poi si rivela una vera e propria tortura prima di esalare l’ultimo respiro.

I criminali che si celano dietro i siti dell’induzione al suicidio non hanno finalità ben precise se non quelle di attrarre giovani affetti da disagio psicologico per poi convincerli a suicidarsi, nella convinzione di offrire loro una mostruosa soluzione definitiva al loro malessere.

Fabio Gianfreda

Fabio Gianfreda, 19 anni, si era appena diplomato al liceo linguistico. Era innamorato della musica, dei suoi amici e degli spettacoli teatrali. Stava preparando il test di accesso all’accademia d’arte drammatica ma il Covid e l’isolamento forzato avevano fiaccato il suo entusiasmo. Dopo mesi di silenzio e di forte travaglio interiore Fabio si è tolto la vita in un hotel di Roma, vicino la stazione Termini, la notte tra il 9 e il 10 dicembre 2020. Ma che cosa era accaduto a Fabio mesi prima dell’insano gesto?:

”… Ad un certo punto, a metà maggio 2020, dopo la fine del lockdown, Fabio si chiude in camera sua per un mese intero – racconta il padre Marco Gianfreda – smette di uscire e di frequentare gli amici. Mia moglie Luisa ed io ci rendiamo conto che la faccenda è seria, così decidiamo di consultare un esperto. A nostro figlio viene diagnosticata una depressione maggiore, gli vengono prescritti farmaci e un percorso di psicoterapia. Fabio segue tutto alla lettera e, circa due mesi dopo, sembra rinato. Comincia a fare progetti di vita a lungo termine, si scrive all’università ma poi decide di cambiare rotta e di seguire la sua passione per il canto. Ma la notte del 10 dicembre decide di farla finita…”.

I genitori del giovane, Marco e Luisa Gianfreda

Che cosa succede dunque a questo giovane cosi brillante e intelligente?:

”…Aveva prenotato una camera per due notti in un hotel alle spalle della Stazione Terminiaggiunge il padre con rinnovato dolore – a noi aveva detto che sarebbe andato a dormire da un’amica, eravamo tranquilli. Ma poi, dopo le 21.26, l’ora dell’ultimo messaggio inviato dal suo telefono, è calato il silenzio. Il giorno successivo, non avendo più sue notizie da molte ore, ci siamo allarmati. E da lì abbiamo scoperto che si era tolto la vita…”.

Il ragazzo ha lasciato diversi messaggi relativi alla sua dipartita autonoma e, nel contempo, si veniva a scoprire anche dove aveva acquistato la sostanza chimica letale:

Un messaggio inquietante

“…Sì, c’erano dei messaggi – continua il padre – ma sia io che mia moglie non crediamo siano sufficienti a spiegare la dinamica dell’evento. Fabio ha usato il nitrito di sodio per farla finita, una sostanza che serve per conservare gli alimenti ma che può rivelarsi letale se assunta in dosaggi elevati, l’aveva comprata in un negozio online di prodotti chimici. Purtroppo, pur essendo una sostanza pericolosa e potenzialmente letale, viene venduta liberamente…Un sito della morte, di quelli dove si insegnano le tecniche per ammazzarsi, ce l’hanno portato via…”.

La famiglia Gianfreda ospite di Salvo Sottile, a “I Fatti Vostri”

La Procura di Roma avviava subito un’inchiesta che iniziava con il blocco del sito internazionale che contava oltre 17mila iscritti, fra cui tantissimi ragazzi italiani, tutti legati dal comune interesse di trovare supporto concreto e morale nel portare a compimento propositi suicidari. Polizia Giudiziaria e la Postale “Lazio”, coordinate dal Pm Giulia Guccione, pare abbiano identificato alcuni soggetti fortemente indiziati e tutte le caratteristiche del sito che avrebbe sede negli Stati Uniti:

Uno dei siti killer oscurati dall’autorità giudiziaria

”… La morte di Fabioha scritto la Polizia di Stato in una nota – era perfettamente analoga a quella di un coetaneo romano e altrettanto simile a quella di un 18enne che si è tolto la vita in Dad. E’ c’è già un quarto caso sospetto, in Sicilia…I ragazzi  erano iscritti allo stesso sito internet…”.

Lisa Perillo e Marco Gianfreda hanno fondato l’associazione ‘Io sono Enea’, affinché la tragedia di Fabio non abbia più a ripetersi.

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