Dietro l’omicidio di Sonia il tradimento di un suo collega

Con le indagini di queste settimane è stata chiarita la dinamica della morte di Sonia, uccisa nel ristorante dove lavorava. I presunti assassini sono stati arrestati. Resta solo il vuoto lasciato da una donna ricordata da tutti per la sua generosità.

Petacciato – È stata sepolta nel suo paese d’adozione la banconista morta ammazzata il 17 aprile scorso nel fast-food Vapiano-Kirchberg di Lussemburgo dove lavorava. Secondo la polizia del Granducato l’intenzione dei sicari era quella di uccidere la donna su cui hanno infierito con violenza sino al decesso ed oltre. Un complice, collega della vittima, avrebbe fornito ai rapinatori sanguinari l’importo dell’incasso giornaliero e indicato la persona che chiudeva i conti e che metteva in cassaforte i soldi.

Sonia Di Pinto, la brava e generosa banconista uccisa brutalmente da tre balordi

Si sarebbe anche difesa Sonia Di Pinto, 46 anni, nata in Svizzera ma sin da piccola residente a Petacciato, provincia di Campobasso, che alla vista dei suoi aguzzini avrebbe tentato di reagire e nascondere l’incasso di circa 3.000 euro poi sottratti brutalmente alla donna dal terzetto di balordi. Evidentemente i delinquenti non volevano lasciare in giro testimoni scomodi, dunque avrebbe manifestato la decisa intenzione di rubare l’incasso ed eliminare la dipendente, probabilmente dopo aver studiato il colpo e l’omicidio a tavolino.

A riprova della violenza bestiale riservata alla vittima alcuni video delle telecamere di sorveglianza del locale che sono serviti anche ad identificare i tre pregiudicati nonostante fossero incappucciati. Si tratta di tre uomini di età compresa tra i 20 ed i 30 anni, tutti con precedenti. Nei pochi attimi concitati della rapina i ladri avrebbero fatto irruzione nel locale dopo la chiusura ai clienti e avrebbero sorpreso Sonia nel chiudere il registro degli incassi.

Il noto locale italiano dove si è consumato l’atroce delitto

A questo punto l’avrebbero immobilizzata e colpita con calci e pugni mentre la trascinavano in cantina dove sapevano di trovare il caveau. Una volta aperto il forziere la donna pare non respirasse più ma i suoi aguzzini continuavano a colpirla sino a quando, presi i soldi, si davano alla fuga abbandonando nel sottoscala il cadavere della poveretta.

Sembra anche che la porta del noto fast-food fosse chiusa per fine orario di lavoro ma qualcuno l’avrebbe aperta spianando la strada ai rapinatori. Dunque un basista, certamente un collega della vittima, sarebbe stato d’accordo con i malfattori permettendo loro di entrare nel ristorante-pizzeria di J.F. Kennedy Avenue. La polizia, nei giorni scorsi, ha identificato l’uomo, di 45 anni, che avrebbe tradito la collega consegnandola ai suoi sicari che hanno finito la poveretta a calci in testa, tentando anche di soffocarla. L’uomo, subito dopo arrestato e tradotto in carcere, avrebbe confermato i nomi dei tre presunti assassini successivamente catturati e attualmente detenuti.

Prima degli arresti la polizia avrebbe eseguito diverse perquisizioni in Place de la Gare e a Bonnevoie, due quartieri della città dove sarebbero stati scoperti gravi indizi a carico degli indagati. Il compagno di Sonia, Sauro Diogenici, con il quale la donna molisana avrebbe contratto matrimonio il 14 maggio, ha preferito ricordare la sua amata in un post su Facebook:

Samantha e Sauro felici. Si sarebbero sposati fra pochi giorni

”…Ciao Angelo mio, non ti dico addio perché sarà un arrivederci, sono stato molto fortunato a conoscerti e non rimpiango nulla di quello che abbiamo fatto insieme, tante cose avevamo in programma, purtroppo ce l’hanno impedito brutalmente…”.

Anche lo staff del ristorante lussemburghese, tuttora sotto sequestro, ha inteso lasciare un toccante messaggio sui social:

”…Siamo tutti profondamente addolorati e rattristati per aver perso Sonia, membro della famiglia Vapiano dal 2014. La sua tragica scomparsa ci riempie tutti di paura, dolore e ci colpisce profondamente. Era un modello per tutti noi, la sua professionalità e dedizione erano un esempio per tutti. Non la dimenticheremo, il suo bel sorriso rimarrà per sempre nei nostri pensieri…”.

Il feretro della donna trasportato dai colleghi della Protezione Civile

I funerali di Sonia Di Pinto si sono celebrati nella chiesa di San Rocco a Petacciato e sono stati officiati dal vescovo di Termoli-Larino, Gianfranco De Luca. Alle esequie ha partecipato tutta la popolazione della piccola comunità molisana, sindaco in testa, mentre il servizio d’ordine e il corteo funebre sono stati organizzati dalla locale sezione di Protezione Civile alla quale era iscritta la vittima:

”…Piangiamo Sonia, martire innocente uccisa dalla stupidità dell’uomo – ha detto monsignor De Luca – la banalità del male verrà sconfitta dal bene che ha rappresentato, del quale abbiamo una testimonianza preziosa qui oggi…”

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