Possono ancora crearsi tutte le condizioni per determinare una ripresa economica, inimmaginabile prima del Coronavirus. Strana la vita ma va sfruttata ogni opportunità pur di sopravvivere alla bufera. Questa potrebbe essere una delle tante occasioni. Oppure l'ennesimo flop. E sarebbe la fine.
Roma – E’ in lavorazione “un pacchetto di investimenti (recovery plan) e riforme che verranno finanziati con fondi europei”. Così lo ha definito Giuseppe Conte aprendo l’incontro con i rappresentanti delle società partecipate agli stati generali dell’economia, rilevando che le direttrici su cui ci muoviamo, afferma il presidente del Consiglio, sono tendenzialmente tre: modernizzazione del Paese, transizione ecologica e inclusione sociale, territoriale e di genere.
Il decreto è stato più volte sollecitato anche dall’UE in vista dei fondi a cui dovrà accedere anche l’Italia e a questo proposito Conte ha assicurato che il piano di “rilancio” verrà predisposto entro settembre. Su questa linea il premier si sta muovendo, cercando convergenze e proposte innovative per dare all’Italia quella svolta economica indispensabile per il rilancio, tanto proclamata e mai attuata.
“…Abbiamo una grande responsabilità oggi, ma anche rispetto ai nostri figli e nipoti. Sta a noi tramutare la sofferenza, di questo periodo, in opportunità…”, esclama Conte durante la presentazione del programma futuro che dovrebbe migliorare le condizioni del Paese. Sembra uno slogan ed un programma elettorale, ma poco importa se verrà realizzato in breve tempo.
Il documento programmatico potrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei Ministri la prossima settimana, con molta probabilità entro il 28 Giugno. Molte le perplessità ed i dubbi ma Conte ritiene di assegnare grande importanza al decreto semplificazioni, sul quale si sta continuando a lavorare anche in questi giorni, per cui confida che entro la prossima settimana sarà pronta la bozza del provvedimento. L’ obiettivo è rimuovere ogni problematica burocratica che impoverisce il nostro Paese e lo rende ostaggio dei tanti aficionados della carta e della gente dedita al malaffare. Ebbene sì “l’incrostazione burocratica” in Italia è ancora un problema serissimo che ha generato una serie infinita di atti di corruttela.
Quanto al piano di rilancio a cui lavora il governo, il presidente del Consiglio ha aperto al contributo di tutte le associazioni di categoria e assicurato che ci sarà un confronto anche con le opposizioni. Rivolgendosi alla platea chiede di far pervenire, se ritenuto opportuno, appunti scritti, anche in termini di nuovi progetti, oppure osservazioni puntuali nei progetti sui quali la vasta pletora di organismi si sentirebbero più coinvolti, ha detto Conte. Comunque si va avanti verso una nuova stagione di riforme. Faremo, sempre a detta di Conte, un confronto con le forze politiche di opposizione, dopodiché avremo la bozza di un piano di rilancio a cui lavorare alacremente nelle prossime settimane.
In ogni caso a nulla serve tanto impegno se non si eliminano “burocrati” e “burocrazia”. I cittadini si augurano di potere vedere un Paese moderno, agile, sicuro e veloce. Certo è una rivoluzione e questo il momento per realizzarla.
Con il decreto Semplificazioni si dovrebbero colmare i vuoti riguardanti due ambiti di fondamentale importanza come la riforma del diritto societario e lo snellimento della burocrazia nel settore delle costruzioni. Speriamo che ciò avvenga e non sia una delle tante boutade.
Il Governo, comunque, sta continuando a lavorare su questo documento al quale ha assegnato una grandissima importanza per risolvere uno dei principali problemi italiani, ossia la lentezza degli atti pubblici e la farraginosa odissea per richieste, gare e appalti . Conte ha aggiunto, riferendosi al Consiglio europeo tenutosi nei giorni precedenti, che concretamente l’Italia riceverà il Recovery Plan che verrà presentato a settembre. Programma di cui il presidente Conte andrebbe fiero e orgoglioso poiché l’Italia é stato il primo Paese in UE a predisporsi a questo rilanci.
Il Recovery Plan, secondo Conte, sarà un piano che contribuirà “a realizzare il Paese che vogliamo e che abbiamo necessità di fare”, perché siamo ancora nel pieno di una pandemia che sta deprimendo il tessuto economico e sociale molto seriamente.
Purtroppo bisogna ancora confrontarsi con uno scenario di grande incertezza, che ci impedisce di avere contezza, nei dettagli, del quadro macroeconomico. Il crollo delle attività finanziarie causato dallo stop globale per contenere il Coronavirus ha avuto effetti devastanti sui mercati finanziari. Così la situazione rimane ancora critica per quanto riguarda le condizioni dell’economia reale e, nonostante la ripresa, quest’ultima sembra destinata ad essere molto più affannata e ricca di ostacoli. Possono ancora crearsi tutte le condizioni per determinare una ripresa economica, inimmaginabile prima del Coronavirus. Strana la vita ma va sfruttata ogni opportunità pur di sopravvivere alla bufera. Questa potrebbe essere una delle tante occasioni. Oppure l’ennesimo flop. E sarebbe la fine.