L’autopsia rivela l’orrore: la neonata di 11 mesi uccisa dopo le botte, la madre aveva graffi da trascinamento. DNA di Kaufmann ovunque.
Roma – Anastasia Trofimova era ancora viva quando è stata trascinata tra i cespugli di Villa Pamphili. È questo il dato agghiacciante emerso dall’autopsia sulla 28enne russa trovata morta nel parco romano insieme alla figlia di 11 mesi, Andromeda. Un particolare che cambia completamente la ricostruzione del duplice omicidio e che rende ancora più brutale una vicenda già segnata da una violenza inaudita.
Il trascinamento tra la vegetazione
L’esame autoptico ha rivelato ferite profonde e graffi su entrambe le gambe della giovane donna, segni inequivocabili di un trascinamento attraverso la vegetazione del parco. Secondo gli inquirenti, Anastasia potrebbe essere stata trascinata mentre era priva di sensi ma non si esclude uno scenario ancora più drammatico: che la 28enne fosse cosciente e stesse tentando disperatamente di fuggire strisciando dal suo aggressore.

Una ricostruzione che fa emergere gli ultimi momenti di vita della giovane madre, mentre forse cercava – vanamente – di mettersi in salvo.
La piccola Andromeda: picchiata e soffocata
A pochi metri dal corpo di Anastasia, nascosto sotto un telo nero, giaceva anche il corpicino della piccola Andromeda. Per gli investigatori la dinamica dell’omicidio della neonata è ormai chiara: la bambina di 11 mesi è stata prima picchiata e poi soffocata. Un infanticidio che aggiunge orrore a una vicenda già segnata da una brutalità difficile da comprendere.
Le prove contro Kaufmann
Al centro dell’inchiesta resta Francis Kaufmann, 46enne americano attualmente detenuto a Rebibbia con le accuse di duplice omicidio e occultamento di cadavere. Nonostante l’uomo continui a professarsi innocente e abbia presentato ricorso al Riesame – con udienza fissata per il 29 luglio – le prove a suo carico si fanno sempre più pesanti.

Le analisi del DNA hanno confermato la presenza di Kaufmann sulla scena del crimine e sul telo che copriva il cadavere della donna. Ma non solo: tracce genetiche dell’americano sono state trovate anche sul corpo della piccola Andromeda, confermandone definitivamente la paternità biologica.
Esclusa la morte naturale
Gli esami istologici ancora in corso dovranno stabilire con certezza la causa della morte di Anastasia Trofimova ma la Procura ha già escluso l’ipotesi di una morte naturale. Il sospetto degli inquirenti è che la giovane sia stata uccisa in modo brutale, probabilmente dopo un inseguimento o durante un disperato tentativo di fuga.
L’autopsia ha quindi confermato quella che già appariva come una delle pagine più nere della cronaca romana recente: un duplice omicidio consumato con una ferocia che ha sconvolto l’opinione pubblica e che ora, grazie agli elementi emersi dall’esame medico-legale, assume contorni ancora più drammatici.
Resta da stabilire l’esatto momento in cui Anastasia è spirata e se la giovane madre abbia assistito alla violenza sulla propria figlia prima di morire, un particolare che potrebbe aggravare ulteriormente la posizione dell’indagato che, dal carcere, continua a dichiarare la propria innocenza mentre le prove scientifiche sembrano stringere sempre di più il cerchio attorno a lui.