La Procura di Castrovillari chiude le indagini sul cedimento del viadotto della Statale 177 a Longobucco, avvenuto nel 2023: ipotesi collaudo inadeguato. Fortunatamente il crollo non ha provocato vittime.
Cosenza – Sono dodici gli indagati nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Castrovillari sul crollo del viadotto Ortiano 2, avvenuto il 3 maggio 2023 lungo la Strada Statale 177 “Sila-Mare” nei pressi di Longobucco. Tra i destinatari dell’avviso di conclusione indagini notificato dal pm Veronica Rizzaro, figurano componenti della commissione di gara, collaudatori, il RUP, il direttore dei lavori, il legale rappresentante dell’impresa aggiudicataria e dirigenti di ANAS.
Secondo gli inquirenti, il crollo della struttura sarebbe avvenuto per colpa, negligenza e imperizia, con particolare riferimento alla mancata installazione dei micropali previsti nelle fondazioni. Il progetto originario prevedeva infatti 32 micropali, fondamentali per garantire la stabilità dell’infrastruttura all’interno dell’alveo del fiume Trionto, ma nel progetto esecutivo il numero fu ridotto a 15. Una modifica che non avrebbe tenuto conto del rischio idraulico, contribuendo in modo decisivo al cedimento.
Ipotesi collaudo inadeguato
Ulteriori responsabilità, secondo quanto emerso, sarebbero da attribuire alla commissione di collaudo, che avrebbe certificato l’opera nel 2016 senza prendere atto delle modifiche strutturali rispetto al progetto iniziale. Il cedimento, ripreso in un video virale sui social, è avvenuto nel maggio 2023 a causa anche dell’ingrossamento del torrente Trionto in seguito a un’ondata di maltempo. Il viadotto era stato inaugurato solo nove anni prima, mentre ANAS ne aveva assunto la gestione nel 2019.
Fortunatamente, il crollo non ha provocato vittime, ma ha riacceso i riflettori sulla sicurezza delle infrastrutture viarie italiane e sulla gestione degli appalti pubblici.