Via la cittadinanza onoraria a Mussolini in due Comuni tra Rimini e Bologna

A San Clemente e ad Ozzano dell’Emilia la decisione dell’amministrazione comunale. Nel Riminese è stata conferita l’onorificenza a Giacomo Matteotti.

Rimini – In due Comuni emiliani, tra Rimini e Bologna, il 25 aprile è stato contrassegnato da una questione quanto mai storica. Via la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, sostituita con quella conferita a Giacomo Matteotti. E’ accaduto nel Comune di San Clemente, alla vigilia del 25 aprile. La decisione di revoca è arrivata nel tardo pomeriggio, approvata all’unanimità dal consiglio comunale. “Revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini significa prendersi la responsabilità di giudicare con determinazione e piena maturità un passato costellato da atrocità, economia inesistente, azzeramento, in modo scientifico, quasi chirurgico, del pensiero critico”, ha detto la sindaca Mirna Cecchini, nel suo discorso.

“In un’epoca in cui il coraggio delle proprie azioni e l’intransigenza verso le bestialità sembrano venir meno, l’esempio di Matteotti è pronto a ricordarci che la democrazia e la libertà non sono beni scontati e facilmente ottenibili. Bensì l’epilogo di faticose conquiste personali e collettive, la spina dorsale dei popoli capaci di rialzare la testa; traguardi che richiedono responsabilità, vigilanza continua e partecipazione convinta”, ha aggiunto, motivando il conferimento della cittadinanza post mortem al politico socialista.

A San Clemente cittadinanza onoraria a Giacomo Matteotti

Anche il Comune di Ozzano dell’Emilia, nel Bolognese, ha revocato la cittadinanza onoraria concessa a Benito Mussolini il 18 maggio 1924. La decisione è stata presa nel corso della seduta del Consiglio comunale di ieri sera con 15 voti a favore e 2 contrari. “La cittadinanza onoraria a Benito Mussolini fu concessa da
Ozzano dell’Emilia in un periodo e contesto storico totalmente diverso
da quello attuale, quando tantissimi Comuni furono in un certo senso sollecitati a rendergli omaggio attraverso un atto simbolico e politico”, spiega il sindaco Luca Lelli.

“A chiederne la revoca è stata l’Anpi locale e come Amministrazione non abbiamo esitato a rispondere all’appello, e a procedere con il ritiro attraverso un atto del Consiglio comunale. La revoca è avvenuta a ridosso del 25 aprile perché abbiamo voluto dare anche un segnale forte, puntando l’attenzione sull’impegno che da sempre abbiamo nel promuovere una società basata sui valori di democrazia e libertà”, ha concluso il primo cittadino. 

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