Venezia è balzata agli onori della cronaca in seguito alla messa in vendita di una parte di uno storico palazzo. Che si stia iniziando a svendere la Serenissima? Per adesso è solo un sospetto ma in Italia si incomincia cosi.
Venezia – Per le sue peculiarità urbanistiche e per il suo patrimonio artistico, il capoluogo veneto è stato dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco, insieme alla sua laguna. Con le città di Cannes e Berlino è considerata una delle capitali del cinema europeo, grazie alla Mostra internazionale d’arte cinematografica che si svolge ogni anno. Ebbene, proprio in questa città che evoca atmosfere oniriche e immagini perse nel tempo, è stata messa in vendita una parte del palazzo delle Procuratie.
Gli immobiliaristi hanno dichiarato che un immobile di questo tipo va sul mercato ogni 4-5 generazioni. Il palazzo ha un valore di 20 milioni di euro, con un prezzo al metro quadrato di circa 16/17 mila euro. Si tratta di un edificio restaurato, dotato di una superficie di 1082 metri quadrati su tre piani. Dispone di venti finestre e due altane, una delle quali è situata accanto alla Torre dell’Orologio.
L’uso è stato finora squisitamente commerciale, ma potrebbe tornare ad essere abitabile. Come d’altronde era in passato, quando vi risiedevano i Procuratori di San Marco ai tempi della Serenissima. Anche le Procuratie Vecchie, distribuite lungo 152 metri con un portico di 50 arcate, sono state sottoposte a restauro e, per la prima volta in 500 anni di storia, sono state aperte al pubblico.
Con l’apertura delle Procuratie Vecchie si è verificato un notevole numero di prenotazioni. L’evento ha anche attirato l’attenzione della Cnn, che ha dedicato all’evento un cospicuo approfondimento, permettendo la diffusione in tutto il mondo di un luogo così simbolico di Venezia.
“…Da tempo si aspettava questo momento. Questa piazza – ha dichiarato entusiasta David Chipperfield, curatore del restauro – è tra le più famose al mondo e non sapevamo cosa ci fosse dietro la facciata. Adesso lo sappiamo. Il recupero di un palazzo che appartiene alla storia di una città come Venezia è un fatto lodevole. I luoghi carichi di storia e tradizione devono appartenere alla cittadinanza, che ne può usufruire a piacimento, col rispetto dovuto. Mentre la vendita ai privati, al di là della liceità del gesto, è una sottrazione di una parte significativa delle tradizioni cittadine, una sorta di perdita di sé…”.