Il presunto assassino non ha fornito una motivazione al suo terribile gesto. I due avevano già litigato altre volte forse per problemi di confine dei loro poderi viciniori. Erano anche parenti acquisiti ed avevano lavorato insieme ma non erano amici. Le indagini proseguono per chiarire il movente.
Cattolica Eraclea – Il 2022 si é chiuso tragicamente in Sicilia con un ennesimo omicidio. Si tratta dell’ultima tragedia che ha sconvolto l’Isola dopo una lunga scia di fatti di sangue che ha tinto di rosso le ormai trascorse festività. Dopo l’omicidio dei coniugi Giuseppe Sedita e Rosa Sardo a Racalmuto è seguita la drammatica vicenda in cui hanno trovato la morte i due fidanzati Nino Calabrò e Francesca Di Dio, uccisi in Inghilterra da un loro amico palermitano, è seguita la stessa terribile sorte per i messinesi Christian Zoda e Sandra Quarta morti ammazzati per mano di un parente della povera ragazza.
Poi è stata la volta di Carmelo Contarini, 52 anni, muratore, ucciso a coltellate per mano, come sembra, del proprietario di un podere confinante, Giovanni Ferrera, pensionato di 66 anni, innocente sino ad eventuale condanna definitiva. Il delitto si sarebbe consumato in pieno centro storico, in via Agrigento, intorno alle 15 dello scorso 27 dicembre, sotto casa della vittima che forse aveva un appuntamento con il suo presunto assassino. I due, che si conoscevano da tempo ma non erano amici nonostante fossero parenti acquisiti e avessero lavorato insieme, si sarebbero incontrati in strada e subito dopo sarebbe scoppiato un violento alterco probabilmente per motivi di vicinato atteso che entrambi erano proprietari di poderi agricoli confinanti.
Al culmine del violento litigio nelle mani del pensionato sarebbe apparso un affilato coltello a serramanico con il quale il pensionato avrebbe sferrato un unico, mortale fendente. Contarini ferito a morte da una coltellata in pieno petto stramazzava sul selciato in un lago di sangue e nulla potevano i soccorritori del 118 subito accorsi in zona. Per la vittima, colpita al cuore, non c’era più nulla da fare. Il presunto omicida, invece, veniva fermato dai carabinieri della locale stazione mentre si dirigeva in caserma per costituirsi. L’uomo consegnava ai militari l’arma del delitto prima di chiudersi in un ostinato mutismo.
Sul luogo si recava anche il sostituto procuratore di Agrigento, Paola Vetro, ed i militari del Nucleo investigativo diretti dal colonnello Vittorio Stingo per i rilievi di rito. Pare che Ferrera avesse cercato Contarini per discutere su alcuni lavori edili eseguiti per conto di una sua cugina che si sarebbe lamentata del lavoro svolto dal muratore. Sembra che dalle parole forti i due uomini fossero passati agli insulti anche perché Contarini avrebbe ribadito al suo interlocutore che il lavoro realizzato era stato eseguito a regola d’arte. Poi il coltello e la morte della vittima in pochi istanti.
Ferrera veniva trasferito in carcere e successivamente sottoposto ad interrogatorio di garanzia davanti al Gip di Agrigento, Francesco Provenzano, al procuratore facente funzioni Salvatore Vella ed al Pm Laura Vetro. L’indagato, lal presenza del suo difensore avvocato Ignazio Martorana, si avvaleva della facoltà di non rispondere probabilmente su consiglio del proprio penalista. La Procura disponeva l’autopsia della vittima, ad opera del medico legale designato Alberto Alongi il quale confermava la causa del decesso ovvero una sola coltellata che avrebbe irrimediabilmente danneggiato il cuore.
Il presunto assassino rimane in carcere ed il Gip girgentino ne avrebbe convalidato l’arresto accettando la richiesta dei magistrati inquirenti. Le indagini comunque continuano per chiarire il movente ovvero per confermare l’ipotesi dell’incontro fra i due per le rimostranze di Ferrera in merito ad un lavoro edile fatto male alla cugina oppure per altri motivi che potrebbero orbitare nei frequenti dissapori che i due uomini manifestavano spesso per problemi relativi ai confini dei loro terreni:
”Una comunità sotto shock – ha detto Santo Borsellino, sindaco di Cattolica Eraclea – l’ennesimo omicidio che si consuma nella nostra provincia e soprattutto alla fine dell’anno. Conoscevo entrambi i protagonisti di questa tragedia ed erano delle persone tranquille. Come amministrazione ci siamo subito messi a disposizione dei carabinieri per fornire elementi utili a ricostruire la dinamica del delitto ed ogni altro particolare utile alle investigazioni”.
Sembra anche che i due rivali avessero bevuto alcolici prima della lite mortale ma a breve verrà chiarito anche questo particolare. La salma di Carmelo Contarini è stata restituita ai familiari dopo l’autopsia e ieri si sono svolti i funerali della vittima nella parrocchia della Madonna della Mercede ma non è stato proclamato il lutto cittadino.