Turismo: sondaggio WI, affitti brevi risorsa per i proprietari e il territorio

Wonderful Italy, la più grande società italiana per numero di case gestite direttamente in questo mercato offre un quadro chiaro della situazione.

Roma – Un recente sondaggio condotto sui proprietari che hanno affidato la gestione delle loro case a Wonderful Italy, la più grande società italiana per numero di case gestite direttamente nel mercato degli affitti brevi, rivela un quadro chiaro: le locazioni turistiche rappresentano un’opportunità concreta non solo per chi affitta, ma anche per il territorio. Il primo dato della ricerca smonta un luogo comune diffuso; il profilo dei proprietari che operano nel settore degli affitti brevi smentisce l’idea di una concentrazione nelle mani di grandi investitori: il 91% ha una sola casa sul mercato degli affitti brevi e il 63% non ha altre case a reddito nel mercato della locazione tradizionale.

Uno degli aspetti più apprezzati dai proprietari è la certezza di incassare: il 64,3% sottolinea come l’assenza di rischio di morosità sia un vantaggio rispetto alle locazioni tradizionali. La flessibilità del contratto, grazia alla possibilità di uscire dal mercato in tempi rapidi o anche solo di riservare la casa per uso personale in alcuni periodi dell’anno, è un altro elemento chiave (52%). Invece, il maggior rendimento economico rispetto all’affitto tradizionale, spesso percepito come il principale driver del settore, è indicato solo dal 30,7% degli intervistati. Il reddito generato dagli affitti brevi ha un ruolo significativo nell’economia familiare. Per il 50% dei rispondenti, rappresenta oltre il 10% del reddito annuo, con una destinazione prevalentemente finalizzata alla copertura delle spese per la casa stessa (73,5%) e al supporto della gestione familiare (41,2%).

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Ma non è solo una questione economica. La quasi totalità dei proprietari (94%) considera gli affitti brevi una risorsa per la città: il 76,3% evidenzia il contributo al dinamismo economico locale, mentre il 45,8% sottolinea il ruolo nel mantenere vive le abitazioni, evitando che restino inutilizzate. Le discussioni pubbliche sul tema sono spesso accese e, secondo il 65,5% dei proprietari, ciò dipende dal fatto che gli affitti brevi sono percepiti come una concorrenza al settore alberghiero. Il 44,4% ritiene invece che il dibattito sia legato ai presunti effetti sulle locazioni tradizionali. Sul fronte normativo, il 56% degli intervistati giudica positivamente le attuali regolamentazioni. L’introduzione del Codice Identificativo Nazionale (CIN) è percepita perlopiù come un’innovazione utile, in grado di garantire maggiore trasparenza e controllo (63,9%). Anche le misure di sicurezza, come l’obbligo di installare estintori e rilevatori di gas, ricevono un ampio consenso (73,5%), sebbene si evidenzi la disparità con le abitazioni non destinate all’affitto turistico.

“I dati confermano che gli affitti brevi non sono solo una fonte di reddito per i proprietari, ma anche un motore per l’economia locale. La regolamentazione del settore, almeno nei suoi elementi principali, sta andando nella giusta direzione, offrendo maggiori garanzie e valorizzando un comparto che oggi è parte integrante delle città”, commenta Michele Ridolfo, CEO e cofounder di Wonderful Italy.“Il settore degli affitti brevi si sta evolvendo, rispondendo a esigenze di regolamentazione e sicurezza, ma senza perdere la sua capacità di offrire vantaggi concreti ai proprietari e alle città. Il nostro impegno è continuare a garantire una gestione professionale ed equilibrata che valorizzi questa opportunità”, conclude Antonio Rainò, direttore marketing di Wonderful Italy.

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