L’altitudine di 1.800 metri, le temperature rigide, il forte vento e la nebbia rendono il percorso verso la colata particolarmente impegnativo. Protezione Civile in allerta.
Dopo l’ondata turistica che ha travolto Roccaraso a fine gennaio, spinta dall’appello della tiktoker Rita De Crescenzo, la situazione sembra essersi stabilizzata. Questo fine settimana, solo 24 bus sono arrivati dalla Campania, un numero nettamente inferiore rispetto ai 250 mezzi che a gennaio avevano mandato in tilt la viabilità e l’ordine pubblico. Ma se il fenomeno Roccaraso si assesta, l’Etna vive un’impennata di escursionisti attirati dallo spettacolo della colata lavica. Con conseguenti pericoli dovuti all’imprudenza.
L’altitudine di 1.800 metri, le temperature rigide, il forte vento e la nebbia rendono infatti il percorso verso la colata particolarmente impegnativo. La Protezione Civile Siciliana ha intensificato il monitoraggio per gestire il crescente afflusso di visitatori, specialmente nelle ore notturne. Attivate le turnazioni di organizzazioni di volontariato (Odv) per garantire assistenza ai turisti e supporto alle forze dell’ordine.
Fino alle 14 di sabato, l’afflusso è stato contenuto, ma con il tramonto si è registrato un aumento dei visitatori. Tuttavia, la colata sembra ora in fase di raffreddamento, riducendo la visibilità del caratteristico bagliore rossastro. Le Odv coinvolte nel servizio includono i gruppi di Protezione Civile di Biancavilla, Ragalna, Belpasso, la Misericordia di Belpasso, Il Cammino di Ragalna e Odv Nogra.