Il corpo della sessantenne era in un boschetto a pochi metri dalla sua abitazione, in una zona già battuta dalle prime ricerche. Si attende l’autopsia per capire le cause del decesso.
Ceglie Messapica (Brindisi) – Si è conclusa in modo tragico la vicenda di Maria Luigia Monaco, conosciuta come Gina, la 60enne scomparsa da Ceglie Messapica il 6 aprile 2025. Il suo corpo senza vita è stato rinvenuto nella mattinata di oggi, sotto un albero nel boschetto di contrada Moretto, a pochi metri dalla sua abitazione e dietro la marmeria del marito. Il cadavere, in avanzato stato di decomposizione, è stato scoperto da volontari durante una nuova battuta di ricerca in un’area già perlustrata nelle prime fasi delle indagini. La Procura di Brindisi ha disposto l’autopsia per determinare le cause del decesso, mentre gli inquirenti indagano per chiarire se si tratti di un gesto volontario, un incidente o un evento di altra natura.
Il ritrovamento è avvenuto intorno alle 10 in contrada Moretto, una zona rurale vicino all’abitazione di Gina in località Fedele Grande. Alcuni volontari, che continuavano a setacciare il territorio nonostante le ricerche ufficiali fossero state sospese il 10 aprile, hanno notato il corpo sotto un albero, parzialmente nascosto dalla vegetazione. L’area, un boschetto con pozzi e sterpaglie, era stata al centro delle prime battute di ricerca, ma il corpo non era stato individuato, forse a causa della fitta vegetazione o dello stato di decomposizione, che suggerisce che Gina fosse deceduta da settimane.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni, coordinati dalla Procura di Brindisi, insieme al medico legale. I militari hanno delimitato la zona per i rilievi, mentre il corpo è stato trasferito all’obitorio per l’autopsia, disposta dal PM di turno. La decomposizione avanzata rende difficile un esame preliminare, ma l’autopsia, attesa nei prossimi giorni, chiarirà la data e la causa della morte, oltre a verificare eventuali segni di violenza o tracce di sostanze.
Gina Monaco, 60 anni, madre e nonna descritta come “esemplare” da chi la conosceva, è scomparsa la mattina di domenica 6 aprile dopo essere uscita di casa intorno alle 11.30. Secondo il marito, che gestisce una marmeria in contrada Moretto, Gina gli aveva chiesto di prenotare il solito ristorante per il pranzo domenicale, un’abitudine familiare. Tuttavia, non è mai rientrata. Le telecamere di sorveglianza della marmeria l’hanno ripresa per l’ultima volta mentre camminava a passo svelto, quasi correndo, lungo una strada sterrata che conduce al boschetto, con una borsa beige e un sacchetto di plastica in mano. Il video, diffuso da Chi l’ha visto? il 16 aprile, ha alimentato il mistero: perché correva? Era in fuga o diretta a un appuntamento?
Le ricerche, coordinate dalla Prefettura di Brindisi, sono iniziate immediatamente, coinvolgendo carabinieri, vigili del fuoco, protezione civile, unità cinofile, droni ed elicotteri. Uno dei due cellulari di Gina è stato localizzato nel boschetto di contrada Moretto, ma le tracce si sono interrotte lì. La Procura ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, senza indagati, dopo che i familiari hanno rivelato un episodio preoccupante: cinque giorni prima della scomparsa, il 1° aprile, Gina era stata ricoverata per aver ingerito dosi massicce di psicofarmaci, un possibile tentativo di suicidio. Questo dettaglio, riportato nella denuncia di scomparsa, ha spinto gli inquirenti a considerare l’ipotesi di un gesto volontario, pur non escludendo altre piste, come un incidente o un coinvolgimento di terzi.