La 18enne era in Italia per uno stage al Meditur. L’ipotesi prevalente è il suicidio. Lasciati un biglietto e gli effetti personali. Indagano i carabinieri.
Brindisi – Si è conclusa nel modo più drammatico la scomparsa di Mariia Buhaiova, la studentessa ucraina di 18 anni che da venerdì pomeriggio aveva fatto perdere le proprie tracce a Carovigno, nel Brindisino. Il corpo senza vita della ragazza è stato ritrovato impiccato in una zona impervia, a circa un chilometro dal villaggio turistico “Meditur” dove stava svolgendo uno stage formativo.
Mariia era arrivata in Italia da alcune settimane nell’ambito di un progetto europeo di mobilità studentesca, organizzato dall’università di Bratislava e dalla società Agorà Academy, con sede in Slovacchia. Il suo stage, della durata di alcune settimane, era iniziato il 15 giugno e avrebbe dovuto concludersi domenica scorsa.
L’ultima traccia: zaino in spalla, verso la costa adriatica
Le telecamere di videosorveglianza hanno ripreso Mariia mentre lasciava volontariamente la struttura turistica, con uno zaino in spalla e il cellulare, dirigendosi verso la strada statale che costeggia il litorale adriatico. Nella sua camera al villaggio Meditur ha lasciato il passaporto, il caricabatterie e un biglietto contenente i numeri di telefono dei genitori.
Un dettaglio ha subito fatto pensare a un gesto estremo: prima di allontanarsi ha effettuato un bonifico al fratello. Da quel momento il suo cellulare risulta spento. A denunciare la scomparsa sono stati i responsabili della struttura turistica presso cui la giovane lavorava nel ristorante.
Le testimonianze: “Mariia era preoccupata per il lavoro”
Secondo il racconto della sua compagna di stanza Valeria, Mariia aveva portato con sé pillole antidolorifiche e delle forbici. Un altro stagista, Igor, ha riferito a La Repubblica che nei giorni precedenti uno dei manager del progetto avrebbe annunciato a diversi ragazzi, tra cui Mariia, l’intenzione di interrompere anticipatamente il loro stage. La ragazza, preoccupata, avrebbe avuto un colloquio con il direttore della struttura, da cui aveva compreso di dover lasciare il villaggio.
A differenza di altri stagisti, il suo contratto terminava già a fine giugno, e non a settembre. Pur parlando bene l’inglese, non conosceva l’italiano, dettaglio che potrebbe aver aumentato il senso di isolamento e smarrimento. Alta 1 metro e 75, capelli biondi ricci e occhi chiari, Mariia Buhaiova era una studentessa esile ma determinata, secondo chi l’aveva conosciuta. Arrivata in Italia per un’opportunità formativa, ha trovato un ambiente che forse si è rivelato più duro e freddo di quanto si aspettasse. E la sua favola è finita in tragedia.
Dove chiedere aiuto
Se sei in una situazione di emergenza, chiama il numero 112. Se tu o qualcuno che conosci ha dei pensieri suicidi, puoi chiamare il Telefono Amico allo 199 284 284 oppure via internet da qui, tutti i giorni dalle 10 alle 24.
Puoi anche chiamare i Samaritans al numero verde gratuito 800 86 00 22 da telefono fisso o al 06 77208977 da cellulare, tutti i giorni dalle 13 alle 22.