Depressione in primis e gelosia sembrano essere i fili conduttori dei tre fatti di sangue che si sono consumati in Lombardia, Emilia Romagna e Sicilia nel giro di 24 ore. La detenzione di armi, autorizzata o abusiva, continua ad essere al centro dell’attenzione. Ancora troppi pistole e fucili in giro e nel possesso di persone che hanno finito con l’usarli verso i propri cari.
La conta delle donne decedute per omicidio per mano dei propri partner aumenta in maniera esponenziale in questo ultimo scorcio d’estate agostana. Ad Acitrezza, in provincia di Catania, è morta Vanessa Zappalà, 26 anni, uccisa con diversi colpi di pistola la notte scorsa mentre passeggiava in compagnia di amici sul lungomare catanese.
A sparare sarebbe stato l’ex fidanzato della vittima, che è attivamente ricercato dai carabinieri. A Castello di Serravalle, nel bolognese, Mauro Bergonzoni, 77 anni, ieri pomeriggio ha tentato il suicidio dopo aver ucciso la moglie con un fucile da caccia, è in stato di arresto con l’accusa di omicidio.
L’uomo si trova ricoverato all’ospedale Maggiore di Bologna: è ancora in prognosi riservata e in condizioni gravi dopo l’intervento chirurgico al quale è stato sottoposto ieri. Per la moglie, Maria Rosa Elmi di 73 anni, all’arrivo dei soccorsi non c’era più nulla da fare. I carabinieri di Borgo Panigale indagano sulla vicenda coordinati dal Pm Marco Forte.
A Francolino di Carpiano, in provincia di Milano, un uomo di 70 anni, Salvatore Staltari, ha chiamato il 118 dicendo di aver ucciso moglie e figlia e di avere intenzione di togliersi la vita. Sul posto sono intervenuti, pochi minuti dopo, i carabinieri della Compagnia di San Donato Milanese che hanno rinvenuto tre cadaveri, quello del 70enne con a fianco una calibro 44 magnum, quello di Catherine Panis, di origine filippina e della figlia Stefania di 15 anni.
Sul luogo del triplice fatto di sangue sono giunti anche i militari del Nucleo Investigativo di Milano e di San Donato Milanese con il magistrato di turno della Procura della Repubblica di Lodi.