Un povero meticcio è stato trascinato sull’asfalto da un uomo che lo aveva agganciato al paraurti del suo Suv solo per il gusto di sentire i suoi latrati di dolore. Il cane è morto fra atroci sofferenze.
Priolo Gargallo – Trascina con la sua auto un povero cane agganciato al paraurti. Dopo alcuni chilometri scende dal Suv, sgancia l’animale sfracellato e lo avvolge in un sacco di plastica per poi gettarlo in un fossato. Il gravissimo episodio di violenza, maltrattamento e tortura di un povero meticcio è avvenuto alle porte di Siracusa e solo grazie al coraggio e alla determinazione di un cittadino siciliano il torturatore non l’ha fatta franca.
Mentre A.R. di 69 anni, commerciante, trascinava il cane soltanto per il gusto di sentire i guaiti di dolore dell’animale sfigurato dall’asfalto e dalle pietre, un automobilista, accortosi della drammatica scena, si metteva all’inseguimento del Suv bianco suonando ripetutamente il clacson affinché A.R. si fermasse e ponesse fine alle immani sofferenze del povero meticcio insanguinato. Dopo alcuni chilometri il Suv si fermava e dall’auto scendeva A.R. che, come se nulla fosse, staccava dalla catena l’animale ormai in fin di vita per poi infilarlo dentro un sacco e gettarlo via come un sacchetto di immondizie. L’uomo risaliva a bordo della sua Duster e filava via a gran velocità, certo di rimanere impunito. Il coraggioso inseguitore, però, aveva fotografato la terribile scena di orrore e si presentava presso la locale stazione dei carabinieri per sporgere denuncia.
I militari di Priolo Gargallo, diretti dal maresciallo Natalino Barbagallo, nel breve volgere di alcune ore, identificavano il presunto responsabile della morte del povero cane che veniva invitato in caserma per le successive incombenze di rito. A.R. (nulla a che vedere con un noto primario di Pediatria di Siracusa, omonimo dell’indagato dunque estraneo alla vicenda) è stato denunciato per tutta una serie di reati contro gli animali d’affezione a cui si sarebbero aggiunti quelli relativi alla circolazione non autorizzata durante la fase 2 della pandemia. Un fascicolo a carico dell’uomo, commerciante di pellame a Priolo Gargallo, è stato aperto dalla Procura della Repubblica di Siracusa. Sono intervenuti nella terribile vicenda i volontari dell’Oipa:
”… Siamo schifati, siamo arrabbiati, siamo sconvolti – dice Amelia Loreto, responsabile Oipa Siracusa – non può, non può, non deve arrivare a tanto la cattiveria umana… Quando siamo arrivati sul luogo delle atrocità la povera bestiola non si muoveva più… Il cane era a brandelli con tutte le ossa di fuori e gettato nel terreno come spazzatura… Lo stesso veterinario dottor Zappulla che ha tentato di salvarlo asseriva di non aver visto mai un animale ridotto così… Poco dopo l’animale spirava. Anche noi abbiamo denunciato il responsabile di tante immani sofferenze…”.
Le violenze sugli animali sembrano un fenomeno inarrestabile che non riguarda solo la Sicilia ma l’intero territorio nazionale. In basso il video con i carabinieri che accompagnano il commerciante in caserma per le incombenze di rito.