Il settore dei rifiuti si conferma uno dei business preferiti e più redditizi per la criminalità organizzata. L’operazione corrente rappresenta un chiaro segnale della presenza delle Forze dell’Ordine sul territorio.
Gela – Nelle prime ore della mattinata del 8 giugno 2022, i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Palermo, coadiuvati dai militari del Comando Provinciale di Caltanissetta, al termine di complesse e articolate indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Gela e condotte nell’ambito dell’attività di contrasto agli illeciti in materia ambientale, davano esecuzione ad una ordinanza di ordinanza di applicazione di 1 misura cautelare personale agli arresti domiciliari e 21 misure cautelari reali, sequestri preventivi, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Gela, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 14 soggetti gelesi, indagati per l’illecita attività di raccolta, trasporto, gestione e smaltimento di rifiuti speciali, anche di natura pericolosa, in arterie stradali prossime al centro urbano, tale da determinare un serio pericolo per la salubrità dell’ambiente e una situazione di significativo degrado del paesaggio.
Si tratta di un accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa. L’attività investigativa trae origine dalla denuncia dello stato di grave degrado ambientale in cui versavano diverse arterie stradali rurali gelesi prossime al centro abitato, diventate vere e proprie discariche abusive a cielo aperto, in quanto oggetto di sistematici abbandoni di rifiuti speciali, anche pericolosi, realizzati da autotrasportatori abusivi e privati cittadini.
Secondo l’impostazione accusatoria, le indagini espletate, anche attraverso videoriprese, avrebbero evidenziato chiare responsabilità in capo agli indagati, per lo più padroncini abusivi, aventi base logistica a Gela e operanti autonomamente a “chiamata diretta” del cliente, in ordine all’illecito, sistematico, continuativo e spregiudicato smaltimento, spesso avvenuto tramite combustione, di ingenti quantitativi di rifiuti speciali pericolosi e non: rifiuti inerti frammisti a scarti di plastiche derivanti da attività di demolizione e costruzione di fabbricati, onduline e vasche in eternit/amianto, ingombranti, elettrodomestici fuori uso, etc., quantificabili, per il solo arco temporale in esame, in circa 450 tonnellate.
L’illecita attività portava alla creazione di almeno 6 discariche abusive che si estendevano per chilometri quadrati lungo i margini di 4 strade, adiacenti il centro abitato, con conseguente grave inquinamento delle matrici ambientali suolo e sottosuolo, nonché dell’atmosfera, per via delle emissioni di sostanze gassose dannose sprigionate dagli incendi.
Nel corso delle operazioni si è proceduto all’esecuzione di:
– 1 ordinanza di applicazione di misura cautelare personale agli arresti domiciliari nei confronti di un soggetto gelese pluripregiudicato, autore di molteplici episodi di illecito smaltimento dei rifiuti, avvenuti sovente tramite combustione;
– 15 sequestri preventivi, ai fini della confisca, di autocarri e mezzi d’opera abusivamente utilizzati per la raccolta, il trasporto e lo smaltimento dei predetti rifiuti;
– 6 sequestri preventivi di aree dell’estensione di migliaia di mq, abusivamente destinate a discariche per lo smaltimento di rifiuti speciali, anche pericolosi, e ubicate rispettivamente lungo i margini delle arterie stradali del Comune di Gela.
Al termine delle prefate attività, si è altresì proceduto a segnalare alla competente Autorità Amministrativa 6 soggetti privati responsabili di “abbandono incontrollato di rifiuti solidi urbani” presso i siti monitorati, al fine di elevare nei loro confronti la prevista sanzione amministrativa ex art. 255 co.1 del D.Lgs. 152/2006.
I beni in sequestro, il cui valore economico si aggira sui 2.500.000,00 euro, venivano affidati in giudiziale custodia al sindaco del Comune di Gela, in attesa delle determinazioni dell’autorità giudiziaria.