Torino – Scoperta discarica a cielo aperto

Scoperta una grande discarica a cielo aperto nel comune di Moncalieri. È in corso un’accertamento da parte del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Torino per verificare l’inquinamento della falda acquifera.

Torino – Nella mattinata odierna il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri, su richiesta della Procura della Repubblica di Torino, ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo senza facoltà d’uso, emesso dal locale Ufficio GIP del Tribunale, di terreni ed edifici presenti nel Comune di Moncalieri (TO) Strada del Vignotto n. 37. 

L’area interessata dalla scoperta è di circa 10.000 m2, proprio a ridosso del torrente Sangone e già dichiarata dal Comune di Moncalieri a forte rischio di dissesto idrogeologico, è difficilmente visibile dalla pubblica via a causa della folta vegetazione che, a partire dal 2005, ha invece facilitato l’illecito sversamento da parte di ignoti di qualsiasi tipologia di rifiuto, creando una vera e propria discarica a cielo aperto, situazione di degrado ed inquinamento che ha intaccato sia il terreno circostante che potenzialmente anche la falda acquifera e per cui sono in corso accertamenti tecnici. 

Il sopralluogo effettuato dai militari ha portato alla luce ingentissimi quantitativi di rifiuti pericolosi (quantificabili in circa 1000 tonnellate) quali plastiche combuste, pneumatici, RAEE, scarti da demolizione, olii esausti e carcasse di autovetture che hanno del tutto saturato gli ambienti e gli edifici ormai abbandonati, creando il potenziale rischio di un disastro ambientale nel caso in cui si generasse un incendio anche di natura incidentale. 

Per queste ragioni la Procura ha iscritto un procedimento penale a carico di ignoti e richiesto il sequestro dell’area volto ad evitare il reiterarsi di tali illecite condotte di abbandono di rifiuti. I Carabinieri avvieranno delle accurate analisi per accertare lo stato di inquinamento ambientale e le diverse tipologie di rifiuti. Le aree sequestrate risultano inserite nella lista dei c.d. siti orfani della Regione Piemonte

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa