timida

Timida, la cagnolina legata ai binari e uccisa dal treno: un uomo confessa

La svolta a tre mesi da quello che si profila come un omicidio su commissione. Un muratore si è presentato in Procura facendo il nome del mandante e dei presunti esecutori.

Siracusa – Svolta clamorosa nel caso di Timida, l’anziana cagnolina di 14 anni legata ai binari e travolta da un treno in corsa a Siracusa lo scorso 15 aprile. Un muratore della zona avrebbe rilasciato una piena confessione in Procura, rivelando di essere stato incaricato da un avvocato del luogo di far sparire i cani dal sito in cui vivevano da circa 12 anni. L’uomo, secondo quanto emerso dalle indagini, si sarebbe poi rivolto a due esecutori materiali, di cui ha fatto i nomi agli inquirenti.

La storia di Timida e Tommy: 12 anni di vita nel quartiere

Timida era una cagnolina di 14 anni, cieca e sorda, che da 12 anni viveva insieme a Tommy, un altro cane randagio, nella zona di Lido Sacramento, a circa dieci chilometri dal centro di Siracusa. I due animali erano stati adottati dal quartiere ed erano conosciuti da tutti i residenti, accuditi amorevolmente dai volontari delle associazioni locali Leal e Balzoo, che si prendevano cura di loro insieme a una colonia felina della zona.

Il nome stesso della cagnolina racconta la sua natura: Timida era un cane mite e indifeso, la cui condizione di disabilità la rendeva ancora più vulnerabile e bisognosa di protezione. Nonostante le sue limitazioni fisiche, aveva trovato in quel quartiere una casa e una famiglia allargata che la amava.

Il piano efferato

La mattina del 15 aprile 2025, i volontari di Balzoo Siracusa hanno fatto una scoperta agghiacciante: le cucce di Tommy e Timida erano state deliberatamente distrutte, insieme alla devastazione della vicina colonia felina. Non si è trattato di un atto casuale ma di un’azione precisa e deliberata, un gesto di odio feroce contro animali che vivevano liberi ma erano accuditi con amore dalla comunità.

Dopo ore di ricerche disperate, Tommy è stato ritrovato sano e salvo ed è riuscito a scappare, venendo poi adottato da una nuova famiglia. Per Timida, invece, il destino è stato tragicamente diverso: la cagnolina è stata ritrovata morta sui binari del treno, il suo corpo dilaniato in modo atroce.

Il corpo dilaniato della povera cagnolina

Secondo le prime ricostruzioni, l’animale sarebbe stato legato ai binari prima di essere investito dal convoglio in corsa.

Le indagini e la confessione

Le indagini condotte dalla Procura di Siracusa hanno portato a una svolta inaspettata. Un muratore della zona avrebbe confessato il proprio coinvolgimento nell’operazione, rivelando di aver ricevuto l’incarico da un avvocato locale di eliminare i cani dal territorio. L’uomo avrebbe poi delegato l’esecuzione materiale del crimine a due complici, di cui ha fornito i nomi agli inquirenti.

Quello che inizialmente sembrava un atto di vandalismo sarebbe invece un vero e proprio omicidio su commissione, con una catena di responsabilità che va dal mandante agli esecutori materiali.

L’indignazione della comunità e la richiesta di giustizia

La morte di Timida ha suscitato un’ondata di dolore e indignazione che ha attraversato non solo il quartiere ma l’intera città di Siracusa e non solo. I social media si sono riempiti di messaggi di cordoglio e di richieste di giustizia, testimoniando quanto questa cagnolina fosse amata e quanto la sua drammatica uccisione abbia toccato il cuore di migliaia di persone.

La cagnolina Timida

Le associazioni Leal e Balzoo hanno presentato formale denuncia e hanno richiesto al Comune di Siracusa di procedere con l’autopsia sul corpo di Timida per accertare se l’animale abbia subito altre violenze oltre alla morte sui binari. Le associazioni chiedono che i responsabili del gesto ricevano pene esemplari e ribadiscono che non si fermeranno finché ogni responsabile non sarà identificato e condannato.

In segno di protesta, ignoti hanno affisso manifesti con i volti e i nomi dei presunti mandanti ed esecutori del gesto, evidenziando il clima di tensione e rabbia che ha investito la comunità locale.

La risposta delle associazioni animaliste

La LAV (Lega Anti Vivisezione) ha annunciato che si costituirà parte civile nel processo che seguirà, non appena saranno formalizzate le accuse contro i responsabili. L’associazione ha sottolineato l’importanza di perseguire con determinazione chi ha commesso questo atto, affinché sia fatta giustizia per Timida e per tutti gli animali che subiscono violenze gratuite.

Le associazioni locali Leal e Balzoo continueranno la loro battaglia legale, fino a quando tutti i responsabili non saranno assicurati alla giustizia.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa