Nei guai quasi tutto il personale della sede crotonese dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo Agricolo della Calabria. Coinvolti anche i vertici, tutti per truffa e assenteismo.
Crotone – Timbravano per sé e per altri, e poi se ne andavano. I finanzieri del Comando Provinciale di Crotone hanno eseguito un provvedimento interdittivo nei confronti di venti dipendenti pubblici dell’A.R.S.A.C. – Azienda Regionale per lo Sviluppo Agricolo della Calabria, sede di Crotone, sospesi dal servizio per falsa attestazione della presenza e truffa aggravata ai danni dell’Ente Pubblico.
L’operazione nasce da un’articolata attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Crotone e svolta a partire dal novembre 2024, che ha fatto emergere un sistematico meccanismo illecito di assenteismo, divenuto prassi consolidata all’interno dell’ufficio. Le indagini delle Fiamme Gialle hanno documentato timbrature multiple effettuate da singoli dipendenti per colleghi assenti, scambi di badge aziendali e assenze ingiustificate mascherate da presenze regolari, in un contesto di diffuso malcostume che ha coinvolto quasi tutto il personale in organico.
Già il 19 giugno erano stati notificati gli avvisi di garanzia e un sequestro preventivo delle somme indebitamente percepite dai dipendenti, equivalenti a retribuzioni non dovute.
L’odierno provvedimento cautelare, firmato dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Crotone, ha disposto la sospensione dal servizio per sei mesi nei confronti di cinque dipendenti considerati i principali responsabili, mentre per gli altri quindici è stata disposta una sospensione di tre mesi.
Secondo la Procura, la reiterazione sistematica delle condotte e la loro accettazione all’interno dell’ufficio “hanno causato un grave danno patrimoniale e di immagine all’amministrazione regionale”, rendendo necessaria una misura tempestiva a tutela dell’interesse pubblico.
L’indagine si inserisce in un più ampio piano di contrasto alle frodi nella pubblica amministrazione promosso dalla magistratura pitagorica e dalla Guardia di Finanza, volto a difendere il corretto impiego delle risorse pubbliche e la credibilità delle istituzioni regionali.