Il gruppo NoName057(16) aveva spiegato che si trattava di una conseguenza delle parole di Mattarella sulla Russia e sul Terzo Reich.
Roma – Terzo giorno di attacchi hacker filorussi all’Italia. Non vuole fermarsi l’offensiva del gruppo Noname057(16). Questa volta nel mirino istituzioni finanziarie e industrie degli armamenti oltre ad aziende del trasporto pubblico. Tra i colpiti Mediobanca, Nexi, Benelli, Fiocchi, Danieli. Alcuni dei siti bersagliati dagli attacchi di tipo Ddos (Distributed denial of service) non sono raggiungibili. L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale è intervenuta per avvisare i target e dare supporto per il ripristino delle funzionalità.
Due giorni fa, le offensive DDoS (distributed denial of service) contro diversi siti web di soggetti italiani, nei settori trasporti (aeroporti di Linate e Malpensa, Autorità trasporti, porti di Taranto e Trieste, tra gli altri) e finanziari (Intesa San Paolo). Ieri invece sono stati colpiti i siti del ministero delle Imprese e del Made in Italy e della Guardia di Finanza oltre ad alcuni sottodomini dell’Interno e della Finanza. Per alcuni minuti, inoltre, sono risultati irraggiungibili i siti dell’Aeronautica militare e del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Nella prima rivendicazione degli attacchi di due giorni fa i NoName citavano le dichiarazioni del Capo dello Stato Sergio Mattarella, definito “russofobo“, sulla Russia e il Terzo Reich. “Invenzioni blasfeme”: la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, aveva condannato le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, in un discorso all’Università di Marsiglia la scorsa settimana aveva paragonato la Russia al Terzo Reich per il suo attacco all’Ucraina. “È strano e folle sentire invenzioni così blasfeme dal presidente dell’Italia, un Paese che sa in prima persona cosa sia veramente il fascismo”, aveva rimarcato Zakharova.
A gennaio, all’indomani della visita a Roma del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, un nuovo attacco di hacker filorussi era stato lanciato ai danni dei siti di ministeri e istituzioni italiane. A rivendicarlo attraverso il proprio canale Telegram era stato il gruppo “Noname057(16)”. Nell’annunciare il loro attacco ai siti dei ministeri italiani i criminali informatici hanno criticato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni su Telegram. “Il primo ministro italiano Giorgia Meloni – hanno scritto – ha confermato il continuo sostegno completo all’Ucraina in un incontro con Vladimir Zelensky durante la sua visita a Roma. Secondo Meloni, l’Italia aiuterà l’Ucraina a difendere i propri interessi e a perseguire una pace giusta e duratura. I negoziati sono durati circa un’ora e miravano a rafforzare la posizione di Kiev”.