Il ministro degli Esteri in audizione alla Camera sulla partecipazione dell’Italia a missioni internazionali nel 2025 con la relazione analitica di quelle in corso.
Roma – In Siria “abbiamo sempre saputo che la transizione sarebbe stata un processo complesso. Per questo, sviluppi come l’adozione della Dichiarazione Costituzionale rappresentano un passo positivo. E’ cruciale continuare a sostenere la transizione, incoraggiando le autorità di Damasco ad attuare i propositi annunciati”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in audizione alla Camera sulla partecipazione dell’Italia a missioni internazionali nell’anno 2025 e sulla relazione analitica su missioni internazionali in corso.
“Ci siamo fatti portatori in Europa di una linea di progressivo e prudente allentamento delle sanzioni”, ha detto ancora Tajani. “La Conferenza che abbiamo tenuto nei giorni scorsi a margine del Consiglio Affari Esteri dell’Unione Europea è un segnale molto tempestivo. Per la prima volta era presente anche un esponente del governo siriano, a dimostrazione della forte volontà di Damasco di uscire un po’ alla volta dalla logica dell’emergenza umanitaria per andare verso la ricostruzione. L’Italia intende fare la sua parte. Per questo ho disposto lo stanziamento di quasi 68 milioni di euro”, ha affermato.
Tajani ha spiegato che “un primo pacchetto è stato destinato a iniziative umanitarie nel settore ospedaliero e sanitario, in quello delle infrastrutture e nel potenziamento delle catene di approvvigionamento del cibo” mentre nelle prossime ore “partiranno nuovi progetti di cooperazione e intendiamo organizzare anche un business forum mirato alla ricostruzione“. A gennaio Tajani era stato in visita in Siria per la prima volta dal crollo del regime di Assad. “L’Italia è pronta a fare la sua parte per favorire il processo di riforme in Siria, abbiamo l’ambasciatore qui (l’Italia ha riaperto la sua ambasciata già a Damasco già nel 2024, ndr) e vogliamo esser vicino al popolo siriano e sostenerlo in tutti i settori. Vogliamo rilanciare la cooperazione economica in settori cruciali. Vogliamo essere ponte tra la nuova Siria e l’Ue”, ha detto il ministro durante una conferenza a margine dell’incontro con al Sharaa.