Il 40enne magrebino con disturbi psichici era ospite della sezione per la tutela della salute mentale. UILPA Penitenziaria denuncia gravi carenze di personale e presidi.
Chieti – Un detenuto di 40 anni, di origine magrebina, si è tolto la vita nella sua cella della Casa di Lavoro di Vasto (Chieti) nelle prime ore di oggi. L’uomo, affetto da problemi psichiatrici, era stato recentemente collocato presso l’articolazione per la Tutela della Salute Mentale, ma è stato trovato impiccato dagli agenti penitenziari.
Con questo drammatico evento, sale a 37 il numero dei suicidi in carcere nel 2025, a cui si aggiungono un detenuto in lavoro esterno, uno in una Rems e tre operatori penitenziari. A darne notizia è il segretario generale della UILPA Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio.
Emergenza carceri: personale dimezzato e turni fino a 26 ore
Secondo De Fazio, la struttura di Vasto non soffre di sovraffollamento acuto – ospita 103 persone tra detenuti e internati – ma versa in condizioni gravemente deficitarie sotto il profilo del personale. A fronte di un fabbisogno minimo di 143 agenti, risultano attualmente in servizio solo 69 poliziotti penitenziari, meno della metà.
“La sezione psichiatrica dove era detenuto il suicida – denuncia De Fazio – spesso rimane non presidiata, e anche l’area educativa soffre della mancanza di personale specializzato presente in modo continuativo.”
Appello al ministro Nordio: “Fermare questa strage silenziosa”
Il sindacato punta il dito contro l’assenza di misure strutturali a livello nazionale. “La Polizia penitenziaria è allo stremo: turni massacranti fino a 26 ore continuative, carichi di lavoro ingestibili, morale a terra. È un caporalato di Stato che va fermato subito”, tuona De Fazio.
La UILPA chiede interventi urgenti al ministro della Giustizia Carlo Nordio e al Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Stefano Carmine de Michele: misure deflattive della densità detentiva, rafforzamento degli organici e una riorganizzazione del sistema penitenziario con attenzione alla salute mentale e alla dignità umana.
Dove chiedere aiuto
Se sei in una situazione di emergenza, chiama il numero 112. Se tu o qualcuno che conosci ha dei pensieri suicidi, puoi chiamare il Telefono Amico allo 199 284 284 oppure via internet da qui, tutti i giorni dalle 10 alle 24.
Puoi anche chiamare i Samaritans al numero verde gratuito 800 86 00 22 da telefono fisso o al 06 77208977 da cellulare, tutti i giorni dalle 13 alle 22.