Le Fiamme Gialle individuano 70 proprietari che ospitavano irregolarmente 330 cittadini extracomunitari. Le attività di indagine hanno portato anche al sequestro di stupefacenti e a decine di arresti.
GENOVA – Un’ampia operazione condotta dalla Compagnia Pronto Impiego della Guardia di Finanza di Genova, nel quadro delle direttive impartite in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica (COSP), ha portato a risultati significativi nel contrasto al degrado urbano, allo spaccio di droga e all’immigrazione irregolare.
L’attività investigativa si è concentrata in particolare nelle zone del capoluogo ligure più sensibili per degrado e microcriminalità, con un’azione combinata tra controllo del territorio e analisi di rischio incrociata tramite le banche dati a disposizione del Corpo.
Contratti d’affitto e ospitalità non dichiarata
Tra le strategie operative, i finanzieri hanno analizzato contratti di locazione, utenze domestiche e residenze anagrafiche collegate a immobili sospetti, spesso utilizzati come basi logistiche per l’attività di spaccio o per la produzione di sostanze stupefacenti. Una particolare attenzione è stata rivolta ai casi in cui gli occupanti degli immobili risultavano privi di contratto o intestazione delle utenze, rendendo difficile tracciarne la presenza.
L’indagine ha portato alla luce violazioni sistematiche dell’art. 7 del Testo Unico sull’Immigrazione (D.lgs. 286/1998), che obbliga a comunicare entro 48 ore l’ospitalità concessa a cittadini extracomunitari. Una norma il cui impianto sanzionatorio è stato inasprito dal cosiddetto Decreto Caivano (D.L. 123/2023, convertito con modifiche dalla L. 159/2023), prevedendo multe da 500 a 3.500 euro per ogni violazione.
I numeri dell’operazione
- 70 proprietari di immobili sono stati individuati per mancata comunicazione di ospitalità;
- 330 cittadini extracomunitari sono risultati ospitati irregolarmente;
- Oltre 200 mila euro di sanzioni amministrative già contestate dalla Prefettura di Genova;
- Sequestrati 70 chilogrammi di droga tra cocaina, hashish e marijuana;
- 60 arresti in flagranza di reato;
- 500 soggetti segnalati alle Prefetture per uso personale di stupefacenti;
- 70 stranieri denunciati per clandestinità.
Una strategia integrata per la sicurezza
Le attività, svolte anche in sinergia con le altre Forze di Polizia, si inseriscono in un più ampio piano di tutela della sicurezza pubblica e di prevenzione delle infiltrazioni criminali in contesti urbani fragili. Il controllo del territorio, l’intelligence su base documentale e le analisi di flussi finanziari e immobiliari hanno consentito di colpire la rete logistica dello spaccio, spesso legata a immobili locati in modo opaco o fittizio.
L’operazione si conferma un esempio virtuoso di applicazione integrata tra norme sull’immigrazione, repressione dello spaccio e contrasto al degrado urbano, secondo le direttive della Prefettura.