Il gruppo ha registrato ricavi netti di 35,8 miliardi di euro nel primo trimestre del 2025, con un calo del 14% rispetto al 1° trimestre 2024.
Roma – Il processo di nomina del nuovo Amministratore Delegato del gruppo Stellantis “è a buon punto e si concluderà entro la prima metà del 2025”. Lo riferisce il gruppo nella nota sui risultati del primo trimestre. Stellantis ha registrato ricavi netti di 35,8 miliardi di euro nel primo trimestre del 2025, con un calo del 14% rispetto al 1° trimestre 2024, “dovuto principalmente alla diminuzione dei volumi, al mix geografico sfavorevole e alla normalizzazione dei prezzi”. Lo riferisce il gruppo in una nota. Nei tre mesi chiusi il 31 marzo 2025, le consegne consolidate sono state di 1.217 mila unità, con una diminuzione del 9% rispetto allo stesso periodo del 2024.
“La riduzione delle consegne è dovuta principalmente a una minore produzione in Nord America, dovuta a un prolungato periodo di inattività durante le vacanze di gennaio, nonché all’impatto delle transizioni del portafoglio prodotti e alla diminuzione dei volumi di LCV nell’Europa allargata”, spiega Stellantis. Lo stock complessivo di veicoli nuovi è “pari a 1.210 mila unità (stock di proprietà pari a 333 mila unità) al 31 marzo 2025, sostanzialmente in linea con il 31 dicembre 2024″. “Mentre i ricavi del primo trimestre del 2025 sono stati inferiori rispetto a quelli dell’anno precedente, altri indicatori riflettono i primi, iniziali progressi dei nostri sforzi nel recupero commerciale. Il Nord America è in fase iniziale, con un miglioramento nella raccolta ordini al dettaglio, mentre stiamo assistendo a un miglioramento sequenziale della quota di mercato nell’UE30.

Nel contempo, l’Azienda sta beneficiando della sua presenza geografica diversificata, dato che le regioni che costituiscono il nostro “Terzo Motore”, nel 1° trimestre 2025 hanno registrato una crescita aggregata positiva su base annua”. Così Doug Ostermann, Chief financial officer del gruppo Stellantis, ha commentato in una nota i risultati del primo trimestre del 2025. Altra notizia sul colosso dell’automotive, Stellantis “sospende la guidance finanziaria per il 2025 a causa delle incertezze legate alle tariffe doganali”. Lo riferisce il gruppo nella nota sui risultati finanziari spiegando che la decisione è stata presa “a causa dell’evoluzione delle politiche tariffarie doganali e della difficoltà di prevederne i possibili impatti sui volumi di mercato e sul panorama competitivo”. Inoltre Stellantis afferma che “si sta impegnando a fondo con le Autorità politiche in materia di tariffe doganali, adottando al contempo misure per ridurne gli impatti”.
Ma nel bilancio del Gruppo, accanto ai piani presentati anche in Parlamento da John Elkann, c’è il nodo Maserati. Per il Tridente il 2024 si traduce con sole 11.300 vetture consegnate, a fronte delle precedenti 26.600, mentre i ricavi si sono più che dimezzati, fermandosi a 1,04 miliardi di euro. A Modena, la sede principale, è in produzione praticamente solo la MC20 (solo 30 vetture da gennaio) accanto a un laboratorio di “tayloring”, ossia personalizzazione delle vetture. A Mirafiori, polo dell’elettrico di fatto, le derivate del progetto Folgore (l’elettrificazione della gamma completa) Gran Turismo e Gran Cabrio, da inizio anno e fino allo stop per i lavori di installazione della linea della Fiat 500 Ibrida, erano ridotte a poche decine (70 per la precisione), mentre a Cassino si arriva a 930 Grecale. E con i lavoratori divenuti “pendolari” fra i vari stabilimenti del Gruppo.

“Con tutto il rispetto, ma Maserati non è in vendita”, precisa un portavoce di Stellantis in merito a indiscrezioni dalla Cina sul brand del Tridente. Il riferimento è alle parole di Charlie Zhang, executive vice presidente di Chery Auto, che parlando delle potenzialità di crescita della società cinese e di un possibile interesse per brand come Maserati, ha detto: “Siamo pronti a cogliere ogni opportunità per acquisire marchi”. Le indiscrezioni sulla possibile cessione di Maserati, dovute anche alle difficoltà del brand, si rincorrono da tempo, ma l’azienda già in altre occasioni ha smentito l’ipotesi di uno spin off o di una cessione. Dopo le indiscrezioni pubblicate dal Wall Street Journal secondo cui il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sarebbe pronto ad alleggerire l’impatto dei dazi sul settore automobilistico, Stellantis guida i rialzi a Piazza Affari con un balzo di oltre il 4%.
Secondo quanto riportato e che viene confermato da fonti della Casa Bianca, l’amministrazione Trump intende ridurre alcuni dazi imposti su componenti esteri utilizzati per l’assemblaggio di veicoli negli Usa e scongiurare il rischio che le case automobilistiche siano colpite da un cumulo di tariffe – in particolare quelle già in vigore su acciaio e alluminio – oltre a quelle specifiche del comparto auto. L’obiettivo è duplice: tutelare la competitività delle aziende che producono sul suolo americano e incoraggiarle a investire ulteriormente nella manifattura interna.