Stellantis, lavoratori Trasnova scrivono a Mattarella: “Ci aiuti, chiediamo dignità”

Accorato appello al Capo dello Stato. L’attesa per l’incontro di domani al Mimit per una proposta di salvaguardia dei posti di lavoro.

Roma – “Caro Presidente, ti scrivono i 54 lavoratori della Trasnova che lavorano allo stabilimento Stellantis Gianbattista Vico di Pomigliano d’Arco”. Inizia così la lettera inviata dai dipendenti della Trasnova al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per illustrargli lo stato della vertenza e per chiedere un intervento affinché nessun posto di lavoro vada perso. “Martedì al Mimit – scrivono – ci sarà l’incontro con Stellantis, auspichiamo che il ministero presenti al tavolo una proposta che salvaguardi attività lavorative e livelli occupazionali”. A dare notizia della missiva sono Mauro Cristiani, segretario generale Fiom Napoli e Mario Di Costanzo, responsabile settore automotive Fiom Napoli.

I lavoratori, nel loro appello a Mattarella ricordano che dal 2 dicembre “siamo in presidio permanente davanti ai sei ingressi della fabbrica perché Stellantis ha deciso di non rinnovare la nostra commessa. Trasnova ci ha mandato le lettere di licenziamento, a fine anno non avremo più certezze per il nostro futuro”. “In questi anni – continua la lettera – abbiamo sempre lavorato, con i soldi del nostro stipendio abbiamo portato avanti le nostre famiglie, qualche desiderio l’abbiamo realizzato, molti li abbiamo messi da parte perché il nostro stipendio non è molto alto, siamo tutti operai. Dall’anno nuovo saremo tutti disoccupati alla ricerca di un posto di lavoro e si sa che al sud è più complicato. Qualcuno già sta pensando che forse è meglio andare al nord”.

La protesta dei lavoratori Trasnova a Pomigliano D’Arco

E ancora, in un passaggio della lettera: “Noi crediamo di essere vittime di una grande ingiustizia, Stellantis fa pagare anche a noi la buonuscita di 136 milioni di euro di Carlos Tavares, solo che noi dovremo cercare un nuovo lavoro per vivere, Tavares può anche decidere di non lavorare più per tutta la vita”.  “Presidente Mattarella – concludono i lavoratori – a te che rappresenti tutti gli italiani chiediamo di aiutarci, noi vogliamo solo lavorare e vedere le nostre famiglie serene come pochi giorni fa, ti chiediamo di stare dalla nostra parte per farci restituire lavoro, serenità e dignità“.

Nell’ambito del caso Stellantis, dopo i lavoratori di Trasnova chiedono aiuto a Mattarella anche i 101 operai di Logitech, azienda in subappalto alla prima. “Signor Presidente, padre di tutti gli italiani, ci appelliamo a lei per un aiuto che possa salvare noi e le nostre famiglie da quest’ingiustizia e che possa ridarci il nostro lavoro, la nostra serenità e soprattutto la nostra dignità. Signor Presidente, abbiamo bisogno di un miracolo natalizio”. L’appello è dunque a intervenire nella vertenza secondo cui i 101 addetti risultano licenziati dal primo gennaio. 

Lavoratori Stellantis scendono in piazza

Dopo giorni di protesta era arrivata la prima tegola sui dipendenti dell’indotto. La Trasnova aveva comunicato infatti il licenziamento collettivo di 97 lavoratori impiegati negli stabilimenti Stellantis di Pomigliano d’Arco, Mirafiori, Piedimonte San Germano e Melfi, ritenuti esuberi per le esigenze produttive dell’azienda a causa della “volontà di Stellantis di cessare tutti i contratti in essere” dal 31 dicembre. La comunicazione era stata inviata ai sindacati di categoria. Dei 97 esuberi, 54 sono impegnati nel solo stabilimento di Pomigliano d’Arco, dove da giorni i lavoratori Trasnova stanno bloccando gli ingressi merci della fabbrica, provocando, di fatto, il fermo delle produzioni. 

I sindacati sono sul piede di guerra. Mauro Cristiani, segretario generale Fiom Napoli, e Mario Di Costanzo, responsabile settore automotive Fiom Napoli sottolineano: “questo epilogo di una vertenza così dura, per le lavoratrici e d i lavoratori della Trasnova e per la Fiom è inaccettabile. A ciò si aggiunge la finta disponibilità di Stellantis ad essere parte attiva nell’individuare una soluzione non traumatica della vertenza, perché dichiarare di essere disponibile a riaprire la discussione con Trasnova ma, al contempo, ribadire la fine del contratto di Stellantis, è un ossimoro”.

Cresce la tensione all’indomani dell’addio di Carlos Tavares, ceo di Stellantis, al gruppo automobilistico, comunicato in anticipo di un anno sui tempi previsti dal contratto che sarebbe scaduto nella primavera del 2026. Per lui si parla di una buonuscita di 100 milioni di euro. A incidere sull’importo, secondo indiscrezioni che l’azienda non conferma, sarebbe proprio l’uscita anticipata. Secondo alcune valutazioni, il manager avrebbe percepito uno stipendio annuale di circa 40 milioni di euro negli ultimi anni. Per questa cifra è stato definito il manager del settore automobilistico più pagato al mondo. Anche per queste ragioni, il suo addio ha scatenato una durissima reazione da parte delle forze politiche di opposizione che lanciano critiche al governo e chiedono a Giorgia Meloni l’immediata convocazione del presidente del gruppo, John Elkann, in Parlamento.
   

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